02/04/2015 Notizie

Garante e Croce Rossa insieme per proteggere i diritti dei bambini

“Un Paese che crede nei diritti di bambini e adolescenti e li considera una risorsa, investe in modo serio in scuola, formazione e aiuto alle famiglie e non taglia pesantemente i fondi destinati al sociale. Un Paese che ci crede, crea le condizioni per rispondere ai bisogni.” Lo ha dichiarato il Garante, Vincenzo Spadafora, in occasione della presentazione del Protocollo d’intesa tra Croce Rossa Italiana e Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, oggi, presso la sede della CRI a Roma. Il presidente nazionale della CRI, Francesco Rocca e il Garante hanno illustrato i principi dell’accordo, che nasce per dare vita ad azioni comuni per la promozione e la protezione dei diritti di bambini e adolescenti, attraverso la realizzazione di percorsi, iniziative, studi, ricerche, attività di formazione e informazione.

Il presidente Rocca ha posto l’accento sull’importanza di questo accordo: una risposta concreta alle esigenze sempre più pressanti di fasce di popolazione in difficoltà. Una risposta che si affianca agli altri interventi della CRI nei centri di accoglienza per i migranti (tra i quali ci sono molti minorenni), nelle case famiglie e comunità per minorenni con disagio psichico e, soprattutto, come sottolineato anche da Salvatore Coppola, volontario della Croce Rossa, nelle attività di formazione e aggiornamento, perché “è fondamentale mantenersi preparati e formati per i bisogni della società che cambia”.

Il Garante Spadafora ha quindi sottolineato il valore aggiunto del lavorare insieme: “La capacità di fare rete è ancora ciò che può fare la differenza, in un momento di crisi profonda come quella che stiamo vivendo. Il protocollo siglato oggi va in questa direzione: mettere insieme l'esperienza e il voler fare con la rete capillare sul territorio. Tutto quello che riusciamo a realizzare insieme è importante, è un punto di forza in una stagione in cui c'è bisogno di un forte impegno sul sociale. Il Tavolo permanente, parte integrante dell’accordo, avrà un ruolo fondamentale. Non è però possibile continuare a delegare al volontariato la presa in carico dei bisogni sociali, di bambini e famiglie in difficoltà: anche Governo e Parlamento devono fare la loro parte, devono investire in questi ambiti. La firma di oggi è un modo per dare attuazione concreta alla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, che non è una dichiarazione di principi ma una legge dello Stato eppure molti dei diritti in essa sanciti sono disattesi, soprattutto quelli relativi alla crescita e allo sviluppo nel benessere, al gioco, all’istruzione e alla famiglia. La Convenzione ha un senso se orienta le scelte del Paese e si traduce in interventi concreti a vantaggio di bambini e famiglie, se incide sulle loro vite”.

****Scarica il Protocollo d'intesa (in formato pdf)

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