“Indifesa”, presentato il dossier sulla violenza da Terre des hommes
“Mi chiamo Amani, ho solo 12 anni e sono indifesa. Mi piacerebbe andare a scuola per imparare a leggere e scrivere e giocare con i bambini della mia età. Invece le mie giornate le passo piegata a terra a pulire, a lavorare sotto un sole sfiancante, ad assistere persone che mi trattano come una schiava”. È la storia di Amani, una delle tante che racchiudono il senso della campagna “INDIFESA” presentata questa mattina alla Camera dei Deputati nella Sala del Refettorio da Terre des Hommes insieme alla quarta Edizione del Dossier indifesa dedicato a “La condizione delle bambine e delle ragazze in Italia e nel mondo”.
All’evento, Sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e con il patrocinio della Polizia di Stato, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e la Camera dei Deputati, hanno preso parte tra gli altri, Donatella Vergari, Segretario Generale Terre des Hommes Italia, Mario Giro, Sottosegretario agli Affari Esteri, Vincenzo Spadafora, Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Federica Giannotta, Responsabile Advocacy Terre des Hommes, Valeria Fedeli, Vice Presidente del Senato. Ha moderato i lavori Lucia Annunziata, Direttore dell’Huffington Post.
"All'indomani della nascita dei Sustainable Development Goals (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) che hanno molti riferimenti alla questione di genere, occorre ricordare che ci sono ancora 57 milioni di bambine e ragazze non vanno a scuola e oltre 68 milioni le bambine costrette a lavorare", ha dichiarato Donatella Vergari, segretario generale di Terre des Hommes. "Quindici milioni le baby-spose che, senza volerlo e nel giro di poco tempo, diventano baby mamme e devono lasciare gli studi. Senza istruzione non potranno avere una vita migliore e dare il loro contributo al progresso dell'umanità” ha concluso.
“Credo che la presentazione del rapporto sia l'occasione per fare la differenza tra la realtà e ciò che qualcuno vuole far credere. Voglio commentare due dati in particolare: il primo è quello delle violenze subite da parte delle bambine. Rispetto a questo come Authority abbiamo fatto una raccolta dei dati di quante tra le vittime che avessero subito maltrattamenti sono in carica ai servizi sociali, ed è uscito un numero importante: sono circa 91mila, di cui la maggioranza bambine” ha commentato il Garante Vincenzo Spadafora nel suo intervento. "L'altra parte che mi ha colpito del dossier è quella dedicata alle interviste, devo dire molto 'autentiche', fatte agli adolescenti; queste sottolineano come tra loro non si percepisca molto il fenomeno delle discriminazioni legate alle differenze di genere, soprattutto da parte dei maschi. Un'aderenza agli stereotipi di genere infatti è già presente nei ragazzi non ancora in età matura, e su questo c'è ancora molto da lavorare, a partire dalle scuole dove vanno educati alla differenza di genere. Ma come s'inserisce l'Italia in tutto questo? Nel Piano nazionale dell'infanzia sono previste, tra le altre cose, delle azioni per il contrasto delle discriminazioni di genere, il problema è che non sono state ancora assegnate risorse specifiche. Ieri ero a Reggio Calabria per uno sbarco di immigrati con quasi 100 minorenni stranieri non accompagnati, e per la prima volta la maggioranza di loro erano bambine. Incontrandole sono rimasto molto colpito perché loro stesse, chiedendo di parlarmi visto che ero lì presente, chiedevano non di mangiare o nuovi abiti con cui vestirsi, ma quando sarebbero potute tornare a scuola. Per questo mi sono ancora più convinto che un paese come il nostro deve essere in grado occuparsi di cooperazione internazionale così come dei bambini italiani. Questa è la vera civiltà. E voglio ringraziare "Terre des Homme" perché da sempre con il suo impegno, come il dossier presentato oggi, dimostra di essere in prima fila per la difesa dei più deboli, fornendo spunti di riflessione di grande utilità”.
La giornata è proseguita con l’approfondimento dei temi “La condizione delle bambine e delle ragazze nei conflitti” e “Il contrasto allo sfruttamento delle bambine e delle ragazze per fini sessuali”.