Abusi sui minori, la Garante Albano: "è necessario agire sulla prevenzione"
Veniamo a conoscenza sempre più spesso di racconti di bambini abusati e maltrattati e, nella maggior parte dei casi, ciò accade nel contesto familiare o amicale: l’abusante spesso fa parte di quello che viene definito il “circolo della fiducia” del bambino. In questo specifico ambito, dunque, i dati possiamo ricavarli solo a posteriori, quando l’abuso è già avvenuto e consumato, e denuncia il fatto che il sistema di protezione dell’infanzia non ha funzionato e che non è stato in grado di proteggere chi non aveva mezzi per difendersi. Per questo si deve agire sulla prevenzione. Bisogna intervenire sul contesto prima che avvengano gli abusi: è fondamentale il ruolo di tutti coloro che operano con le persone di minore età, e sostenere quelle “antenne” e quei servizi che sui territori operano quotidianamente - e spesso nella totale solitudine - per una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza. Questo significa che bisogna adeguatamente formare quelle “sentinelle”: affinché siano in grado di intercettare precocemente gli abusi, dunque intervenire con tempestività e competenza. E’ necessario intervenire con tutti gli strumenti a disposizione per assicurare che i bambini vittime, dirette o indirette, trovino gli interlocutori e gli spazi giusti per aprirsi e raccontare quello che spesso non riescono a dire in famiglia: per pudore, per paura di deludere gli adulti, spesso perché non sanno dare un nome al disagio che provano davanti alle richieste degli abusanti. La raccolta dei dati è importante per decifrare un fenomeno ma bisogna individuare con esattezza metodi, parametri statistici e tecniche di rilevazione adeguati.