I rischi dei nuovi media: la Garante interviene al Seminario di Generazioni Connesse
La Garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano ha partecipato al seminario formativo tenuto presso la Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università “La Sapienza di Roma sul tema “Bambini, adolescenti e rischi dei Nuovi Media: prevenzione e intervento”. L’incontro, destinato a professionisti dell’infanzia e dell'adolescenza (assistenti sociali, pediatri, psicologi ed educatori), è inserito nell’ambito delle attività previste per il 2016 dal Progetto Generazioni Connesse e finalizzato alla sensibilizzazione sull’importanza della sicurezza in Rete, soprattutto per gli utenti più giovani e maggiormente esposti ai possibili rischi. “Sono titolare dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza solo da due settimane - ha detto Filomena Albano salutando i partecipanti al seminario - e la scelta di questa giornata formativa per il mio primo intervento pubblico non è casuale, in primo luogo perché il rapporto dei bambini e degli adolescenti con i media può diventare un problema che tutti noi siamo chiamati a non sottovalutare; in secondo luogo perché l’Autorità, insieme ad altri interlocutori istituzionali e del mondo delle associazioni e delle organizzazioni, è partner del progetto Generazioni Connesse, che è un po’ l’emblema di quella rete tra diversi soggetti in vista di un risultato comune, a cui penso debba essere indirizzata la mia azione. Non sono una nativa digitale, ma sono consapevole dei vantaggi della tecnologia, che va però controllata: per farlo, bisogna incidere sulla corretta informazione dei bambini, degli adolescenti e dei loro genitori, ma anche sulla formazione degli operatori, sia sul versante della prevenzione dei rischi che della cura dei danni. In questa azione non siamo soli: l’Unione Europea ci indirizza e ci indica la strada anche sotto il profilo normativo. Di recente è stato approvato il Regolamento dell’Unione in materia di privacy che, a proposito delle persone di minore età, prevede che non possono essere immessi in rete dati o immagini se non vi è il consenso del titolare della responsabilità genitoriale. Il Regolamento dell’Unione entrerà in vigore solo fra due anni, un tempo appena sufficiente per consentire a ciascun Paese di organizzarsi in modo da valutare l’impatto delle nuove norme con l’utilizzo che i nostri ragazzi fanno dei media e, in particolare, dei social network. Anche il Consiglio d’Europa ha contribuito all’impianto normativo: la Convenzione di Lanzarote, ratificata dall’Italia, ha introdotto nuove ipotesi di reato, fra cui il grooming, che hanno un forte impatto sull'utilizzo quotidiano della rete da parte dei nostri ragazzi.