05/08/2014 Notizie

L’azzardo non è un gioco

Un gratta e vinci preso per gioco, poi un altro e un altro ancora... per sfidare la sorte e con la speranza, spesso vana, di guadagnare qualche soldo. Oppure videopoker, slot-machine e superEnalotto.

Il gioco d’azzardo è un fenomeno in forte espansione: negli ultimi anni ha coinvolto quote sempre più ampie della popolazione, assumendo una rilevante importanza economica e caratteristiche allarmanti sul piano sociale. Il proliferare di concorsi, lotterie, gratta e vinci, l’avvento dei giochi online e i notevoli investimenti pubblicitari hanno fatto aumentare di anno in anno il numero di persone coinvolte e le somme spese per rincorrere la fortuna, che nel 2013 hanno raggiunto la cifra di 17 miliardi di euro (differenza tra la raccolta e le vincite - dati Agenzie delle Dogane e dei Monopoli).

La situazione è particolarmente complessa per i giovanissimi. Studi condotti dai vari Stati membri indicano che nell’Unione Europea il tasso di diffusione delle ludopatie tra gli adolescenti è nettamente superiore a quello degli adulti.  E proprio la Commissione Europea il 14 luglio scorso ha adottato una Raccomandazione sui servizi di gioco d’azzardo online che incoraggia gli Stati membri a realizzare un livello elevato di protezione per i consumatori con una particolare attenzione per i minorenni; agli Stati viene richiesto di garantire che essi non abbiano accesso al gioco d’azzardo online e di ridurre le occasioni di contatto che avvengono ad esempio attraverso la pubblicità o la promozione mediante altri mezzi audiovisivi.

Ma perché i ragazzini sono attratti dal gioco d’azzardo? E quali rischi si corrono? Quand’è che il gioco diventa un rischio?

L’Autorità garante ha voluto indagare, da vicino e direttamente, il rapporto che esiste fra gioco d’azzardo e adolescenti italiani, focalizzando l’attenzione sulla conoscenza che i ragazzi hanno del fenomeno, sulle loro abitudini e sull’influenza che subiscono dall’esterno: la pubblicità, che vede spesso protagonisti personaggi famosi, la presenza di luoghi per giocare d’azzardo a portata di mano, le abitudini di coetanei e famigliari. A tal fine ha commissionato un’indagine ad hoc all’Istituto SWG. Più di mille interviste telefoniche rivolte ad un campione rappresentativo di ragazzi italiani dai 14 ai 17 anni, con l’obiettivo di mettere a fuoco impressioni e giudizi sull’argomento. Ne emergono risultati interessanti, che in occasione del Giffoni Film Festival sono stati approfonditi e in molti casi confermati grazie alle numerose videointerviste rivolte ai ragazzi presenti. Il quadro d’insieme è, tutto sommato, positivo ma ci sono segnali d’allerta che devono far tenere alta la soglia di attenzione.

 

L’INDAGINE SWG: SINTESI DEI RISULTATI

Indagine quantitativa basata su interviste telefoniche con metodo CATI effettuate nel periodo dal 26 giugno al 2 luglio 2014 ad un campione rappresentativo di 1008 ragazzi italiani di età compresa tra 14 e 17 anni

I SEGNALI DI ATTENZIONE

  • Gli adolescenti sanno come giocare d'azzardo
  • Le scommesse sportive sono il gioco d'azzardo più popolare tra gli adolescenti  seguito a ruota dal gratta e vinci
  • La pubblicità televisiva è di gran lunga il mezzo attraverso cui i nostri ragazzi hanno conosciuto i giochi d’azzardo
  • Sono i siti sportivi ad avvicinare i ragazzi al gioco d'azzardo
  • La vicinanza ai luoghi dove è possibile giocare denaro: 3 ragazzi su 4 hanno ce l’hanno a portata di mano, nel 30% dei casi vicino scuola
  • Il potere di attrazione dei giochi d’azzardo risiede soprattutto nella possibilità di avere qualche soldo a disposizione

CONOSCERE

Gli adolescenti italiani sanno che l’azzardo non è un gioco come tutti gli altri e il 56% gli associa la consapevolezza di un divieto: il 43% sa che è vietato ai minorenni, il 16% lo ritiene illegale e il 7% pensa che sia consentito solo all’interno dei casinò. 4 ragazzi su 10 associano al gioco d’azzardo la sensazione di rischio e il 14% lo ritiene “da malati”.

Quasi tutti i ragazzi (il 99%) conoscono almeno un gioco d’azzardo: il 97% il gratta e vinci e l’88% i giochi con estrazione di numeri mentre conoscono meno (l’80% circa) le macchinette (slot e videopoker), le scommesse, i giochi di carte online e il bingo. I ragazzi più grandi (16-17enni) appaiono più informati soprattutto su scommesse, giochi di carte e videopoker.

La pubblicità televisiva è il più importante veicolo di conoscenza dei diversi tipi di giochi, ma nell’iniziazione vera e propria al gioco è particolarmente rilevante il passaparola di amici che già praticano questa attività.

Il web ha un ruolo da comprimario tra i canali di conoscenza: dopo i social network, sono i siti sportivi ad avvicinare i ragazzi al gioco d'azzardo. Emerge dunque un segnale non irrilevante perché l’esposizione al pericolo chiama in causa con forza soprattutto la pubblicità in tv e anche lo sport, tradizionalmente percepito come scuola di sani principi, ma divenuto anche veicolo di avvicinamento al gioco d’azzardo. Sebbene il “gratta e vinci” sia il  più praticato, le scommesse sportive rappresentano il gioco d'azzardo più popolare tra gli adolescenti con una capacità attrattiva superiore a molti altri giochi d'azzardo tradizionali più noti e rivelano così un potenziale d’attrazione da tenere sotto controllo.

PRATICARE

Il 44% dei ragazzi italiani ha avuto occasione di provare un gioco d’azzardo, ma solo l’8% continua a giocare con una frequenza almeno mensile e lo fa con modalità che non lasciano intravedere sintomi di dipendenza: giocano piccole somme (con frequenza stabile o in diminuzione), lo fanno in compagnia, per divertirsi e condividere l’emozione con gli amici, ma senza avvertirne il bisogno.

Il bacino di giocatori d'azzardo risulta però potenzialmente più ampio rispetto a quello rilevato se si considera che 7 adolescenti su 10 conoscono le regole di almeno un gioco d'azzardo, 3 su 4 hanno un luogo dove poter giocare denaro “a portata di mano” - nel 30% dei casi vicino a scuola –  e solo il 16% non trova nulla di interessante nel gioco d’azzardo, che invece esercita il suo potere di attrazione soprattutto per la possibilità di avere qualche soldo a disposizione e perché aiuta a sentirsi più grandi.

ESSERE CONSAPEVOLI

Gli adolescenti italiani paragonano questa dipendenza a quella da droghe pesanti e infatti descrivono il giocatore tipo come una persona che ha perso il controllo, s’illude di diventare ricca ed è malata.

Vivono il gioco d’azzardo come una trasgressione e rivelano che proverebbero senso di colpa, imbarazzo e paura di punizioni se venissero scoperti a giocare dai genitori. Accanto a questa ampia maggioranza di ragazzi che si approccia al tema quasi con timore (67%), si osserva tuttavia una cospicua minoranza (27%) che non avrebbe alcuna remora a confessare ai genitori l’abitudine di giocare d'azzardo, non ravvisando gli estremi per un allarme. Il controllo dei genitori, insieme alla difficoltà di effettuare pagamenti, rappresenta un limite rilevante soprattutto se si cerca di giocare d'azzardo online, mentre per l' off line il maggior deterrente è rappresentato dai controlli degli esercenti e delle forze dell’ordine. Solo un’esigua minoranza pensa che non esistano particolari ostacoli per un minorenne che desideri fare un gioco d’azzardo.

LUDOPATIA, QUESTA SCONOSCIUTA

Il gioco, come ribadito dal Commento Generale 17 alla CRC, è un diritto fondamentale di ogni bambino, uno spazio essenziale di espressione e partecipazione, di relazione tra pari; il Commento generale evidenzia la funzione educativa del gioco ed il suo carattere inclusivo,  particolarmente funzionale per i bambini e gli adolescenti che si trovano in condizioni di vulnerabilità.

Parlare di ludopatia, sembrerebbe quindi inappropriato. Come ci si può ammalare di gioco?

In realtà il termine ludopatia è entrato nel linguaggio comune solo di recente, indicando in termini generici una patologia legata al gioco d'azzardo più correttamente definita GAP (gioco d'azzardo patologico), in termini più estensivi, con ludopatia si intendono anche comportamenti di gioco patologici anche non connessi all'azzardo (es. video giochi).

Nel sondaggio i ragazzi hanno dimostrato di essere più avanti della semantica: non conoscono il termine ludopatia (il 77% non ne ha mai sentito parlare), ma molti (45%) hanno affrontato il  tema in famiglia. I ragazzi non conoscono il termine ludopatia, ma molti (45%) hanno affrontato questo tema in famiglia. Sanno che la dipendenza dal gioco d’azzardo può colpire chiunque e credono che lo Stato non faccia abbastanza per prevenire questo rischio.

 

L'APPELLO DEL GARANTE

 

Il Garante Spadafora, intervistato da Repubblica (da Cristina Salvagni), non nasconde le sue preoccupazioni e lancia un appello.

E ora vietiamo gli spot in tv nelle fasce a rischio 

È preoccupato Vincenzo Spadafora, Garante per l’infanzia e l’adolescenza:«Le città piccole e grandi sono invase dalle sale da gioco private e la maggior parte dei ragazzi se le trova davanti uscendo da scuola o dalla palestra. Senza provvedimenti, il problema può aggravarsi».

Perché si sentono così attratti dal gioco?

«Molti vengono da famiglie che non hanno possibilità economiche e si illudono di trovare un riscatto, di ottenere un’alternativa per guadagnare soldi da spendere. Soprattutto in un momento in cui avvertono che le strade per trovare un lavoro onesto sono tutte in salita. I 12 euro giocati ogni mese sembrano pochi, invece sono tantissimi e il rischio che crescendo spendano cifre sempre più alte è molto concreto».

Cosa si può fare per invertire questa tendenza?

«Innanzi tutto porre un freno alla pubblicità, per esempio in tv vietarla nelle fasce orarie più frequentate dai ragazzi».

Quale aspetto dell’indagine la impressiona di più?

«Che i sedicenni vivano la scommessa come un’occasione di aggregazione: abbiamo abbandonato l’adolescenza a se stessa. Non abbiamo offerto ai giovani alternative valide». 

 

 

  • Per approfondire

Da La Repubblica del 5/8/2014 - A 14 anni in sala slot: quelli che si giocano l'adololescenza

  • Scarica i risultati della ricerca

La sintesi

Il report analitico

  • Guarda i video con protagonisti i ragazzi del Giffoni Film Festival

- I luoghi del gioco d'azzardo

Sulla ludopatia

- I personaggi pubblici

 

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