Bruxelles, l’Autorità garante al meeting dello European guardianship network
Il 19 e il 20 ottobre l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, ha preso parte a Bruxelles alla quarta riunione plenaria dello European Guardianship Network (EGN), la Rete europea che raggruppa autorità, agenzie e organizzazioni non governative che si occupano di tutela di minori stranieri non accompagnati (Msna). Il meeting ha riunito tutori di minori stranieri non accompagnati e funzionari di organizzazioni internazionali, Ong e consigli amministrativi di tutela dei richiedenti asilo e dei rifugiati di 15 paesi.
La prima giornata si è incentrata sul tema “come portare la tutela dei Msna al livello successivo all'interno degli Stati membri dell’Ue”. Tra le altre cose, è stato presentato il volume “Children on the Move - Una guida al lavoro con i minori non accompagnati in Europa”, realizzato dal Network con il fine di promuovere l’ascolto e l’azione di supporto dei minorenni e di garantire la piena tutela dei diritti dei minori stranieri non accompagnati.
Nel suo intervento l’Autorità garante ha sinteticamente illustrato il funzionamento del sistema di tutela volontaria in Italia, approfondendo in particolare gli aspetti legati alla formazione e sottolineando che “i tutori assicurano garanzia ampia, tempestiva ed efficace dei diritti dei minorenni”. Garlatti ha inoltre parlato del sistema di accoglienza, dei numeri degli arrivi, delle rotte migratorie percorse e dei principali paesi di provenienza dei migranti. Con l’occasione ha anche riferito che sono stati pubblicati i rapporti conclusivi del progetto di monitoraggio quantitativo e quantitativo della tutela volontaria e ha parlato della partecipazione dell’Autorità garante al gruppo ristretto dell’Enoc che ha lavorato alla redazione di dodici nuove raccomandazioni in tema di minorenni migranti.
Nel corso della seconda giornata del meeting si è invece discusso di lavoro transfrontaliero, attraverso lo scambio di esperienze e di idee finalizzato all’individuazione di buone prassi. In particolare, in merito ai movimenti secondari e alla relocation, sono state evidenziate criticità legate alla mancanza di informazioni fra i referenti degli stati interessati dai percorsi migratori, alla scarsa sensibilità verso le differenze interculturali, alla lentezza delle procedure di presa in carico, alle difficoltà nelle valutazioni caso per caso di individuazione del superiore interesse del minore e all’eccessiva burocratizzazione della procedura di ricongiungimento familiare. È stato evidenziato come questi aspetti critici contribuiscano a spingere i ragazzi a proseguire il viaggio da soli, con il rischio di perderne le tracce e di esporli a viaggi lunghi, complessi e pericolosi.
Sul ricongiungimento familiare e la relocation Carla Garlatti ha richiamato “la necessità di mutua cooperazione tra gli stati, secondo i principi di solidarietà ed equa ripartizione di responsabilità in relazione alle politiche di asilo relative ai minori stranieri non accompagnati". Rispetto ai futuri lavori della Rete, infine, l’Autorità garante ha supportato la proposta di istituire lavori di gruppo ristretti per la condivisione di prospettive e buone prassi su alcune specifiche tematiche di interesse comune e ha auspicato “un maggiore coinvolgimento dei minori e delle autorità nazionali”.