La posizione del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa contro la povertà minorile
Lo scorso 11 dicembre il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha adottato una dichiarazione sulla lotta alla povertà infantile. Si tratta di una delle principali preoccupazioni nel vecchio continente poiché le misure di austerità adottate dopo la crisi economica del 2008 hanno colpito in maggior misura i bambini. Nel 2017 si stimava che in Europa che il 24,9% dei bambini (di età pari o inferiore a 17 anni) nei 28 Stati membri dell'Unione europea vivesse in povertà, rispetto al 23% degli adulti (tra 18 e 64 anni) e al 18,2% degli anziani (over 65). Sebbene non vi siano statistiche consolidate affidabili per gli Stati membri del Consiglio d'Europa al di fuori dell’UE, il Comitato dei ministri ha stimato che la percentuale di bambini che vivono in condizioni di povertà in quei Paesi potrebbe essere persino più elevata.
In tale contesto la dichiarazione esprime grande preoccupazione anche per i crescenti livelli di disuguaglianza che colpiscono i minorenni e manifesta allarme per l’erosione dei diritti fondamentali e per il danno che ciò comporta sia per l’individuo che per la società. Il Comitato dei ministri ha invitato gli Stati membri a prendere in considerazione misure concrete per l’attuazione della strategia del Consiglio d'Europa per i diritti dell'infanzia (2016-2021) e ha sottolineato la necessità di riallineare con urgenza, obiettivi e finanziamenti per il benessere dei minorenni, l’istruzione, i servizi sociali e i programmi di protezione sociale contro la povertà minorile. Gli Stati membri sono stati incoraggiati a puntare a migliorare i servizi di assistenza all’infanzia, tenendo adeguatamente conto dei minorenni in situazioni di vulnerabilità, come quelli ad esempio privi di cure genitoriali, in famiglie monoparentali, con disabilità, Rom e rifugiati o migranti.
L’Agia ha provveduto a redigere una traduzione non ufficiale della dichiarazione scaricabile da questo link.