Allontanamenti con la forza pubblica, protocollo tra Autorità garante, Polizia e Cnoas
Saranno definite linee guida comuni a tutela dei minori per uniformare le procedure sul territorio nazionale. Tre le direttrici prioritarie
“Servono regole chiare e uniformi in tutta Italia, a tutela dei bambini e dei ragazzi, in occasione degli allontanamenti dei minorenni dalla famiglia di origine che richiedono l’intervento delle forze di polizia a supporto dei servizi sociali. Si tratta di linee guida che Polizia di Stato e Consiglio nazionale degli assistenti sociali hanno già adottato per proprio conto, ma che è opportuno armonizzare e diffondere sul territorio. L’allontanamento dal nucleo familiare è un momento estremamente difficile e doloroso, che deve essere il più possibile evitato e che, quando si rende assolutamente necessario nel superiore interesse del minore, deve avvenire secondo modalità che siano rispettose della sua vulnerabilità e non ne turbino l’equilibrio psicofisico. Quello che oggi ci siamo impegnati a fare è adottare linee guida comuni che siano universali e sostenibili su scala nazionale: mettere a sistema prassi virtuose e indicazioni operative già esistenti e fare in modo che la cooperazione non sia l’eccezione ma la regola”.
Così commenta Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, a margine della firma del protocollo d’intesa sottoscritto questa mattina al Viminale con il Capo della Polizia Lamberto Giannini e il Presidente dell’Ordine degli assistenti sociali Gianmario Gazzi. Tre le linee d’azione prioritarie: definire con chiarezza ruoli e competenze, valorizzando la centralità degli assistenti sociali in ogni intervento; contribuire alla formazione specifica di tutti gli operatori coinvolti; garantire la concertazione tra le istituzioni. Più nel dettaglio, l’accordo è finalizzato a definire modalità operative omogenee nell’esecuzione di provvedimenti dell’autorità giudiziaria in materia di responsabilità genitoriale; promuovere iniziative formative in tema di diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e per diffondere le modalità operative; individuare eventuali criticità nella normativa di settore al fine di elaborare eventuali proposte di modifica.