Allontanamenti, Terragni: “Ricorso alla forza pubblica solo se il minore è in pericolo”
L’Autorità garante auspica il rinnovo del protocollo di intesa con il Dipartimento di pubblica sicurezza e assistenti sociali

L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Marina Terragni auspica di poter rinnovare al più presto il protocollo d’intesa con Ministero dell’interno Dipartimento di pubblica sicurezza e Consiglio nazionale dell’ordine degli assistenti sociali (Cnoas) con particolare riguardo agli allontanamenti dei minori dal nucleo familiare per essere collocati in case-famiglia. “Allontanamenti - precisa Terragni - che devono rappresentare una misura eccezionale e solo temporanea, quando tutti gli altri interventi a tutela del minore si siano rivelati insufficienti e inefficaci. Purtroppo, non sempre le cose vanno così”.
“In ogni caso - osserva l'Autorità garante - le prassi di allontanamento devono rispettare la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. In particolare, l’uso della forza pubblica per il prelevamento forzoso va limitato ai casi in cui il minore corra rischi gravi e oggettivi permanendo nella casa familiare e la sua incolumità sia in pericolo”.
“La salute psicofisica del minore è e resta la priorità assoluta - conclude Terragni - e gli operatori coinvolti nei provvedimenti devono garantire un’alta specializzazione e una comprovata capacità di ascolto del minore, ascolto dal quale non si può prescindere”.
L'Autorità garante ha anche assicurato tutta la sua attenzione ai recenti casi riportati dalla cronaca.