Commento dell'Autorità garante al questionario di monitoraggio sull'applicazione Convenzione di Lanzarote
Approfondire il tema della produzione e condivisione di immagini, video e altro materiale a contenuto sessuale da parte degli adolescenti, in quanto si tratta “di un tema particolarmente delicato che affronta un comportamento rispetto al quale vi è mancanza di consapevolezza” da parte dei ragazzi, anche responsabilizzando i possibili “diffusori” di immagini rispetto al “significato sociale e giuridico che l’inoltro e la condivisione” comportano. E’ quanto suggerisce l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano nel documento trasmesso al Comitato di Lanzarote ad integrazione delle risposte che il Dipartimento per le Pari opportunità italiano ha inviato in merito al secondo questionario di monitoraggio sull’attuazione della Convenzione di Lanzarote, focalizzato sul tema della protezione dei minorenni dallo sfruttamento e dall’abuso sessuale commessi per mezzo delle nuove tecnologie.
Nel documento l’Autorità garante sottolinea la necessità di non limitarsi a sensibilizzare i ragazzi sui possibili rischi di tali comportamenti, ma di prevedere nei programmi di prevenzione anche momenti di riflessione sulla “dignità del proprio corpo, l’intimità e riservatezza della propria sfera affettiva, la totale inadeguatezza del web nel rispondere a tali esigenze”.
Rispetto, poi, ai casi in cui si arrivi al processo penale, l’Autorità garante indica come “ulteriore sfida” l’utilizzo di programmi di giustizia riparativa nell’ambito del processo penale: trattandosi di fatti che spesso vedono coinvolte persone di minore età non solo con riferimento alle vittime ma anche agli autori e poiché tutti mostrano un grado di consapevolezza sulle conseguenze delle proprie azioni pressoché inesistente – si spiega nel testo - la giustizia riparativa potrebbe rappresentare un mezzo adeguato per permettere ai ragazzi di acquisire una coscienza reale sulle conseguenze di tali comportamenti partendo dal vissuto dell’altro.