Garlatti a Commissione straordinaria diritti umani Senato: “Carcere extrema ratio”
Il sistema se sovraccaricato perde la propria efficacia nel recupero e reinserimento dei ragazzi. Valorizzare la giustizia riparativa
L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza è stata ascoltata oggi in audizione dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato. Carla Garlatti ha sottolineato la necessità di considerare la carcerazione dei minorenni un’extrema ratio, in linea con le Convenzioni internazionali.
Garlatti ha ricordato che il sistema italiano di giustizia minorile, considerato un’eccellenza, privilegia strumenti mirati al recupero dei ragazzi che sbagliano. “Perché questo sistema funzioni realmente bisogna fare in modo che per ciascun minorenne possa essere seguito uno specifico progetto educativo che ne promuova il recupero e il reinserimento sociale” riassume a margine. “Ma se il numero dei ragazzi ristretti continua ad aumentare diventa complicato assicurare un’efficace presa in carico”.
In proposito, l’Autorità garante ha segnalato come rispetto al 31 maggio dello scorso anno si sia registrato un incremento delle presenze di minorenni negli istituti penali del 61,43% e come questo aumento abbia fatto emergere criticità legate alla carenza di operatori e alla mancanza di spazi adeguati.
Garlatti ha inoltre posto l’accento sull'importanza di valorizzare il ricorso alla giustizia riparativa. “È bene ricordare – ha chiarito – che si tratta di una forma di risoluzione dei conflitti che non si sostituisce al processo ordinario ma lo affianca e che si basa sull’ascolto e sul riconoscimento dell’altro. Il mio auspicio è che si preveda il ricorso agli strumenti della giustizia riparativa anche per i minorenni non imputabili”.
Nel corso dell’audizione Garlatti ha parlato inoltre di salute mentale, tutela dei minorenni in ambiente digitale, partecipazione, minori stranieri non accompagnati, under 18 coinvolti nei programmi di protezione speciale per i collaboratori di giustizia e bambini innocenti ristretti in carcere con le loro madri.