04/04/2016 Editoriale

LA PARTE PIU’ BELLA DELL’AVVENTURA

Care ragazze e cari ragazzi,
la mia esperienza di Garante per l’infanzia e l’adolescenza termina qui.
L’incontro con voi è stato il dono più bello che porto via con me e che resterà per sempre nel mio cuore e nella mia mente.
Ricordo ogni singolo momento, i più faticosi e i più divertenti; abbiamo vissuto una bella avventura in modo autentico e oggi penso di poter dire con stima e affetto reciproci.
Sono certo che non ci perderemo di vista anche perché intendo continuare il mio impegno sociale e culturale per il Paese ed in particolare per i giovani.
Abbiamo avviato insieme progetti ed iniziative che lasceranno un segno nel tempo; e tutto ciò che abbiamo fatto insieme è raccontato con grande capacità e passione da quanti di voi si sono riuniti nel nome di “Radio Sarai”, la prima radio digitale istituzionale pensata e fatta da ragazzi, un progetto che ho voluto fortemente e che sono certo continuerà anche con la nuova Garante.
Radio Sarai è nata prendendo come esempio virtuoso la straordinaria esperienza di Radio Kreattiva, i cui giovani protagonisti, insieme ai loro infaticabili tutor, da anni utilizzano la radio come strumento di aggregazione e diffusione di valori e contenuti soprattutto sui temi della legalità, lanciando da Bari una sfida culturale a tutto il Paese. E attraverso loro ho imparato a conoscere decine di realtà che in ogni parte di Italia rappresentano per migliaia di ragazze e ragazzi un punto di riferimento di notevole importanza: Radio Sonora, Radio Ragazzi Arenzano, Radio 100 Passi, Radio Jeans, Radio Gel, Radio Magica, Radio Mare di Libri, Radio USB sono solo alcune di queste realtà a cui auguro di cuore di continuare il loro impegno.
Se penso ai tanti giovani incontrati il ricordo va subito ai primi in ordine di tempo che hanno conquistato uno spazio speciale nel mio cuore: i ragazzi della Cooperativa sociale “Il Tappeto di Iqbal”, che opera da oltre 17 anni nel difficile quartiere di Barra, a Napoli, sfidando ogni giorno la camorra vera e chi la camorra la imita negli atteggiamenti o di fatto la alimenta con l’immobilismo. Le loro speranze, i loro desideri, i loro sogni raccontati dai loro occhi stanchi ma sempre vivi e pieni di energia sono diventati i miei e non smetterò mai di seguirli.
E se penso all’ultimo incontro con centinaia di giovani mi viene in mente la fantastica giornata trascorsa a “Mare di libri”, a Rimini, un festival dedicato alla lettura ma direi soprattutto una esplosione di vitalità e cultura che dura tutto l’anno e che anche in questo caso vede i giovani protagonisti di ogni aspetto del festival.
Grazie a tutti voi! A tutti quelli che ho incontrato in questi anni nelle scuole, negli istituti penali minorili, nel mio ufficio, nelle comunità, nei centri di accoglienza o che mi hanno scritto. Mi avete insegnato a leggere in modo nuovo le situazioni che avevo di fronte, a guardarle anche attraverso i vostri occhi e il vostro sentire. I nostri dialoghi hanno spesso orientato le mie scelte e il mio impegno. E ho rivissuto attraverso molti di voi gli anni della mia adolescenza, trascorsa nella provincia di Napoli, tra mille difficoltà e problemi ma anche con una voglia di combattere per cambiare le cose.
Le ragazze e i ragazzi di Radio Kreattiva mi hanno “tormentato” in questi anni chiedendomi, al termine di ogni esperienza, una parola che racchiudesse le emozioni di quel momento. Ecco, questa volta me la chiedo da solo. E la parola è: saudade.

Vincenzo Spadafora

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