L’Autorità garante ha inviato una memoria alla Commissione bicamerale sul femminicidio
Per Garlatti fondamentali prevenzione e contrasto: necessaria un’educazione precoce per contrastare il fenomeno
Carla Garlatti, Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, ha inviato una memoria alla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere. Nella nota ha sottolineato l'importanza di prevenire e contrastare la violenza di genere, descritta dall'Organizzazione mondiale della sanità come una grave violazione dei diritti umani e come un problema di salute pubblica.
Il documento pone l'accento in particolare sulla violenza di genere vissuta dai minori, evidenziando la necessità di interventi educativi per decostruire stereotipi di genere e riconoscere le varie forme di violenza, inclusa la **teen dating violence**. Quest'ultimo fenomeno, che si registra sempre più frequentemente tra gli adolescenti, comprende comportamenti di controllo, violenza psicologica, fisica e sessuale, spesso amplificati dalle tecnologie digitali. La cyber-dating violence, poi, è particolarmente pervasiva poiché consente la perpetuazione della violenza senza limiti di spazio o tempo.
Garlatti inoltre sottolinea la centralità della prevenzione e del contrasto della violenza assistita in ambito domestico, che ha effetti traumatici sui bambini e aumenta il rischio che gli stessi, da adulti, diventino a loro volta autori o vittime di violenza. Ricorda, inoltre, che la nuova “Strategia per l'uguaglianza di genere 2024-2029" del Consiglio d'Europa, lanciata in occasione del decimo anniversario della Convenzione di Istanbul, si concentra sulla prevenzione e il contrasto degli stereotipi di genere e della violenza contro donne e ragazze.
Ancora, nel documento si insiste sull’importanza cruciale che riveste l'educazione precoce, per riconoscere e contrastare la violenza di genere. La piramide della violenza di genere parte, infatti, da comportamenti di controllo e manipolazione, per arrivare a forme più estreme, come abusi sessuali e femminicidi. Gli studi internazionali dimostrano che la violenza nelle relazioni adolescenziali può avere gravi conseguenze a lungo termine sulla salute mentale, fisica e sessuale delle vittime, e predisporre a esperienze future di violenza nelle relazioni di intimità.
La necessità di intervenire precocemente sul piano educativo è dimostrata dal fatto che molti adolescenti faticano a riconoscere i comportamenti violenti, che spesso vengono scambiati per segni di affetto o di interesse. D’altra parte, la difficoltà nel riconoscere e denunciare tali atti è evidenziata dal fatto che solo una minima parte delle vittime parla delle violenze subite. Sono quindi necessari interventi mirati per promuovere relazioni sane e prevenire la violenza di genere sin dall'adolescenza.
In conclusione, Garlatti richiama l'attenzione sui figli rimasti orfani a causa del femminicidio, sottolineando l'urgenza di una maggiore attenzione su un fenomeno tanto complesso quanto non sufficientemente conosciuto.