Migrazione e asilo di minorenni, la strategia della Commissione europea
In occasione del nuovo patto sulla migrazione e l’asilo la Commissione europea ha manifestato la volontà di rafforzare le garanzie e le norme di protezione previste dalla legislazione europea per i minorenni migranti. È stato sottolineato che tutte le decisioni che li riguardino dovranno tenere conto del loro superiore interesse e del diritto all’ascolto della persona di minore età. I rappresentanti dei minori non accompagnati dovranno essere nominati il più rapidamente possibile e dovranno disporre di risorse sufficienti. Va rafforzato l’European Network on Guardianship, la rete europea di tutela, che dovrà giocare un ruolo maggiore nel coordinamento, nella cooperazione e nel rafforzamento delle capacità dei tutori.
I minori non accompagnati e i minori di 12 anni, così come le loro famiglie, dovranno essere esentati dalle procedure di frontiera, fatte salve le ragioni di sicurezza. In tutte le altre procedure di asilo dovranno essere fornite garanzie procedurali specifiche e un sostegno supplementare. Occorrerà tener conto dei bisogni particolari dei minorenni in ciascuna fase, offrendo alternative al trattenimento, favorendo i ricongiungimenti familiari rapidi e dando ascolto alla voce delle autorità incaricate della protezione dell’infanzia.
Durante le procedure di determinazione del loro status i minorenni, sempre secondo la Commissione europea, dovranno beneficiare di un alloggio e di un’assistenza adeguati, compresa quella giuridica. Allo stesso modo dovranno avere assicurato un accesso rapido e non discriminatorio all’istruzione come ai servizi di integrazione. Un tema specifico del futuro approccio della Commissione sarà l’identificazione precoce da parte di paesi terzi di vittime potenziali della tratta di esseri umani, come indicato dalla recente Strategia dell’unione sulla sicurezza.