L’Autorità garante compie 10 anni. Garlatti: “Ora maggior partecipazione dei minorenni”
L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza compie 10 anni. La legge istitutiva porta la data del 12 luglio 2011. L’iter era iniziato l’11 dicembre 2008, dopo che il Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza aveva raccomandato all’Italia di dotarsi di una figura di garanzia. Il primo garante, dal 29 novembre 2011, è stato Vincenzo Spadafora al quale è succeduta, il 28 aprile 2016, Filomena Albano. L’Autorità è oggi guidata da Carla Garlatti, che è entrata in carica dal 14 gennaio scorso.
Un passo in avanti da compiere
“Dieci anni rappresentano una tappa importante per una delle autorità più giovani del panorama istituzionale italiano” osserva Garlatti. “Il compito di raccogliere le esigenze dei minorenni in Italia e portarlo all’attenzione delle istituzioni, oltre a quello di promuoverne i diritti, è stato svolto cercando di definire ruolo e poteri di un soggetto indipendente, che si è sentito in dovere di incidere nel cambiamento della società così da farla divenire più rispettosa dei diritti di bambini e ragazzi. Ora occorre fare un passo in avanti: da un lato con il rafforzamento dei poteri dell’Autorità, come si propongono alcune iniziative di legge, dall’altro sviluppando la partecipazione dei minori alle decisioni che li riguardano”.
In tal senso l’Autorità non solo intende estendere a livello nazionale le attività della Consulta delle ragazze e dei ragazzi, ma la Consulta nazionale delle associazioni e delle organizzazioni presieduta dall’Agia definirà delle linee guida per la partecipazione. “Tra i progetti per il futuro mi piace ricordare quelli sulla salute mentale, la dispersione scolastica e l’impegno a tutela dei minorenni nell’ambiente digitale”.
Dieci anni di attività
Sono numerose le attività e le iniziative svolte in questi dieci anni, puntualmente riassunte nelle Relazioni annuali al Parlamento. A proposito di esse vale la pena di ricordare alcuni risultati, come l’adozione della Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori, la Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti o le linee guida per gli studenti che vivono fuori dalla famiglia d’origine. E ancora: la prima indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia, presa a modello dal Comitato Onu, e quella sui minorenni in comunità oppure l’analisi delle risorse nazionali dedicate all’infanzia e all’adolescenza nel bilancio dello Stato.
L’Autorità garante ha formulato indicazioni per la riforma degli affidi, sollecitato e ottenuto l’istituzione di un fondo per sostenere i care leavers, spinto per lo sblocco dei fondi dei figli di vittime di crimini domestici. Forte l’impegno a sostegno dei tutori volontari di minori stranieri non accompagnati, sia sul fronte delle modifiche alla legge che regolamenta la materia e le norme attuative (come quelle per i rimborsi) sia su quello del monitoraggio e supporto del sistema della tutela volontaria con i fondi europei del Fami.
I dieci anni trascorsi portano con sé l’esigenza di attualizzare i diritti dell’infanzia. In tale direzione è risultato prezioso un progetto dell’Autorità garante volto a diffondere la conoscenza della Convenzione di New York tra gli alunni della scuola primaria che ha portata anche a individuare nuove esigenze dei bambini che meritano un riconoscimento da parte degli adulti.