Al via la seconda edizione di “Una vita da social”
Riparte oggi da Piazza del Quirinale la seconda edizione della campagna itinerante “Una vita da social”, realizzata dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e la nostra Authority e per sensibilizzare i ragazzi sui pericoli della ‘Rete’ ed educarli ad un uso più consapevole e responsabile.
Sono 59 le tappe del tour 2015, che si concluderà a Roma il 5 giugno. In ogni città, esperti della Polizia Postale incontreranno studenti, genitori, insegnanti e chiunque voglia saperne di più sulle insidie di Internet. All’interno di un bus allestito a spazio multimediale, gli operatori spiegheranno i principali pericoli che si incontrano sulla ‘Rete’ e daranno consigli per navigare in sicurezza. L’obiettivo è spiegare ai ragazzi come difendersi e come evitare a loro volta di commettere abusi visto che ormai la ‘Rete’, ma soprattutto i social network, sono diventati uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità degli adolescenti.
Tra le novità della nuova edizione, la rappresentazione teatrale di «Like, Storie di vita online» di Luca Pagliari, che racconta la storia di Andrea, vittima di bullismo, balzato alle cronache come il ragazzo dai pantaloni rosa.
Come ha detto il Presidente Napolitano nel messaggio inviato oggi al Capo della Polizia, "la Rete è una risorsa straordinaria e un mezzo potentissimo di comunicazione, capace di incidere profondamente nel nostro modo di essere comunità, cambiando radicalmente le nostre abitudini e le nostre relazioni. Ma sappiamo quanto un suo uso distorto possa avere conseguenze drammatiche per chi vi si avvicina senza tener conto che la Rete viene impiegata anche da soggetti molto pericolosi".
L'importanza della campagna di sensibilizzazione è evidenziata anche dai dati di una ricerca di Skuola.net, realizzata per la Polizia di Stato: su un campione di 10mila studenti di scuole medie e superiori, 2 giovani su 3 sono preoccupati dal cyberbullismo: ritengono che stia diventando un fenomeno sempre più violento e frequente e la metà di loro ammette che nella propria scuola ci sono stati fenomeni di cyberbullismo. Ma solo 1 studente su 5 afferma che i social hanno un ruolo marginale nelle relazioni sociali. Indispensabile, quindi, aiutarli a comprenderne i pericoli per sfruttarne al meglio le opportunità.