Autorità garante: creare tempi e spazi di partecipazione
“Il compito dell’Autorità garante è quello di portare la voce di bambini e ragazzi nelle sedi istituzionali. È importante che non siano ‘sentiti’ ma ‘ascoltati’. Il compito di chi fa ascolto istituzionale è proprio quello di intercettare i bisogni delle persone di minore età per poi portarli all’attenzione delle istituzioni affinché siano trasformati in diritti”. Così l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia), Filomena Albano, al convegno “Guida CPAT, Child participation assessment tool: uno strumento per partecipare” tenutosi questa mattina al Comitato italiano per l’Unicef a Roma.
La guida CPAT è un progetto avviato all’inizio del 2017 dall’UNICEF Italia e dalla rete nazionale PIDIDA (coordinamento per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza), ed elaborato dal Consiglio d’Europa, per “fotografare” il livello di partecipazione dei bambini e degli adolescenti e monitorare la situazione esistente, individuando possibili debolezze e lacune con lo scopo di rafforzare il sistema.
La presentazione dei risultati del progetto, realizzato con il contributo dell’Agia, è stata l’occasione per interagire con i giovani partecipanti ai focus group di CPAT sui vari tipi di “ascolto” e per sottolineare le azioni avviate dall’Autorità.
Tra queste la Consulta dei ragazzi che la Garante Albano ha auspicato si possa incontrare con i ragazzi del progetto proprio sul tema della partecipazione. “Non solo è stata istituita la Consulta, destinata a supportarmi nelle scelte, ma ho chiesto che sia introdotta in ogni scuola, come obbligatoria, l’ora di ascolto e partecipazione” ricorda la Garante Albano.