L’Autorità garante al venticinquesimo anniversario Cnoas
Autonomia come terzietà, fiducia e capacità di guardare avanti. Sono questi i tre concetti chiave, riferiti alla professione dell’assistente sociale, espressi questa mattina da Filomena Albano, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia), che è intervenuta nel corso di “Dialoghi sul domani”. L’iniziativa era organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali (Cnoas) all’auditorium del MAXXI di Roma per celebrare il venticinquesimo anniversario della approvazione della legge 84 del 23 marzo 1993 che regolamenta la professione.
“L’autonomia è fondamentale per essere terzi” ha affermato Albano. “Una terzietà fondamentale per il ruolo che ricopre l’assistente sociale come ‘micro-garante’ dei minorenni. La fiducia risiede nel convincimento di contribuire al cambiamento delle persone. Questa professione, infatti, ha la capacità di intercettare i bisogni, di attivare le risorse e valorizzare le relazioni. La fiducia sta anche nella capacità di guardare avanti, rispondendo dinamicamente ai nuovi bisogni che la società complessa e in continua evoluzione pone. La prospettiva di cambiamento di fronte alla quale si pone l’assistente sociale è elevatissima”. Nel corso del suo intervento la Garante ha sottolineato la funzione sociale della professione, che si esplica anche nel lavoro di rete. A tal proposito Albano ha ricordato le numerose collaborazioni intraprese con il Cnoas.
“Se dovessi individuare una priorità rispetto al sistema dei servizi sociali direi che è fondamentale superare le attuali disuguaglianze presenti nei territori, dove i diritti sono diversamente declinati”. Quanto ai professionisti la Garante ha auspicato l’incremento del numero degli assistenti sociali sul territorio, una formazione non solo a livello accademico ma continua e permanente. “Elevare le competenze degli assistenti sociali ha una ricaduta sulle persone a favore delle quali operano” ha detto Albano.