Bullismo e cyberbullismo: Autorità garante presenta lectio magistralis a congresso Società Italiana Pediatria Preventiva e Sociale di Venezia
L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, ha preso parte ieri ai lavori del XXIX congresso della Società italiana di Pediatria Preventiva e Sociale in corso a Venezia, presentando una lectio magistralis dal titolo ‘Bullismo, cyberbullismo e media: qualcosa si muove nelle istituzioni?’
“Le tecnologie digitali e l’accesso a Internet – ha detto la Garante Albano – rappresentano per i ragazzi il mezzo attraverso il quale sono tutelati molti dei diritti contenuti nella Convenzione sui diritti del fanciullo: partecipazione, libertà di espressione e informazione. Per evitare un uso distorto della tecnologia e prevenire i rischi del web occorre un’educazione digitale che riguardi non solo i ragazzi ma anche gli adulti. Le famiglie non devono essere lasciate sole, così come il sistema scolastico, che pure dovrebbe svolgere un ruolo ancora più significativo, non solo nell’educazione ma anche nella precoce individuazione di segnali di disagio, identificando così i bambini che hanno bisogno di speciale assistenza. Il ruolo sociale del pediatra andrebbe sostenuto e sviluppato in funzione dell’importanza che riveste l’integrazione dei saperi e delle competenze tra differenti figure professionali. La famiglia, la scuola, i pediatri, gli operatori impegnati in prima linea devono unire i loro sforzi per individuare e riconoscere i sintomi iniziali del disturbo da stress dopo le esposizioni di bambini a immagini violente e prolungate. Così come segnali di sofferenza legati ad azioni, subite o agite, di bullismo e cyberbullismo”.
La Garante ha quindi sottolineato come “dal punto di vista normativo un passo in avanti è stato fatto di recente con l’approvazione della legge sulla prevenzione e sul contrasto al cyberbullismo (legge 71/2017), i cui strumenti mirano ad educare non solo i ragazzi ma anche gli adulti di riferimento”. L’ Autorità sarà componente del tavolo tecnico da costituirsi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri con il compito di adottare il piano d’azione integrato per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo.
Albano ha infine ricordato che “per combattere alla radice la violenza che è anche alla base degli atti di bullismo e cyberbullismo, l’Autorità ha promosso e realizzato il progetto ‘Dallo scontro all’incontro: mediando si impara!’, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado di tutta Italia con l’obiettivo di diffondere la cultura della mediazione tra gli adolescenti e di educare a litigare bene. Imparare a gestire i rapporti mediando sin dall’infanzia e dall’adolescenza insegna ai ragazzi l’arte di gestire le proprie controversie, di accogliere le diversità dei punti di vista, di comprendere che la soluzione non può mai essere la prevaricazione; in altre parole, diffondere la cultura della mediazione significa porre le basi per contenere la violenza e l’aggressività”.