Come valutare l’impatto di leggi, decisioni politiche e scelte di bilancio secondo l’Enoc
L’Enoc, la rete europea dei garanti, è intervenuta con un position statement adottato dall’assemblea generale di novembre scorso sul processo di valutazione dell’impatto che norme, decisioni politiche e amministrative e stanziamenti di bilancio possono produrre sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, la CRIA (Child rights impact assessment).
Lo statement contiene una serie di raccomandazioni che la rete dei garanti ha rivolto a Stati, autorità nazionali, regionali, europee e internazionali e ogni altra autorità competente. Sono cinque, in sintesi, le indicazioni generali.
- Esigere che i processi di valutazione di CRIA e di CRIE (Child rights impact evaluation) – il primo da realizzare nella fase antecedente l’adozione di una misura, per valutarne i possibili effetti e il secondo da mettere in atto successivamente all’attuazione della misura - vengano condotti rispetto alle norme, alle decisioni politiche, alle scelte di bilancio e a ogni altra decisione amministrativa, al fine di integrare nel processo decisionale un approccio basato sui diritti dell’infanzia.
- Assicurare che i diritti dei minorenni ad essere ascoltati e a partecipare siano applicati quando vengono intrapresi processi di CRIA e CRIE.
- Prendere tutte le misure necessarie ad assicurare che siano messe in campo risorse adeguate e altre misure generali per l’applicazione dei diritti dell’infanzia a supporto dei processi di CRIA e di CRIE.
- Assicurare che i processi di CRIA e CRIE siano trasparenti e indichino la misura in cui i minorenni hanno influenzato quelle decisioni.
- Sviluppare e ampliare la conoscenza e la comprensione dei processi di CRIA e di CRIE.
Nello statement si dà conto anche delle raccomandazioni formulate dai giovani consulenti del progetto Enya 2020 sia sullo specifico tema della CRIA sia sul tema più generale della partecipazione dei minorenni ai processi decisionali.