Coronavirus, Comitato Onu: proteggere e rispettare i diritti di bambini e ragazzi
Nell’adozione di misure di contenimento della pandemia da coronavirus occorre proteggere e rispettare i diritti delle persone di minore età. Lo ha ricordato a tutti gli Stati il Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza con una dichiarazione adottata lo scorso 8 aprile.
Nel documento (qui nella traduzione non ufficiale dell’Agia) si esprime preoccupazione per la situazione che stanno vivendo in tutto il mondo bambini e ragazzi, soprattutto quelli che versano in condizioni di vulnerabilità: “molti bambini sono gravemente colpiti fisicamente, emotivamente e psicologicamente, specialmente nei Paesi che hanno dichiarato stati di emergenza e lockdown obbligatori”.
Il Comitato ha quindi indicato in 11 punti le misure che gli Stati devono adottare in questa fase di emergenza a tutela e nel rispetto dei diritti delle persone di minore età. In particolare, si chiede di considerare l’impatto della pandemia sui diritti dei minorenni e di cercare soluzioni alternative per permettere a bambini e ragazzi di esercitare il loro diritto al riposo, al tempo libero, allo svago e alle attività culturali e artistiche. Si inviato gli Stati a definire i servizi essenziali di protezione delle persone di minore età e a garantire che la didattica a distanza non aggravi disparità esistenti. Si evidenzia la necessità che vengano diffuse informazioni sulla pandemia in formato child-friendly accessibili per tutti i minorenni – compresi quelli con disabilità, i migranti o i ragazzi che hanno un accesso limitato a internet – e che le opinioni di bambini e ragazzi vengano ascoltate e prese in considerazione nei processi decisionali.
“Il Comitato – commenta l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano – ci ricorda ancora una volta che occorre mettere al centro le persone di minore età. Anche in una situazione emergenziale, infatti, la compressione dei loro diritti per ragioni di salute pubblica, pur necessaria, deve avvenire nel pieno rispetto dei principi sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Quando poi si lavora alla programmazione della ripresa delle attività diventa indispensabile rovesciare la prospettiva: bambini e ragazzi stanno sopportando grandi sacrifici, ascoltiamo la loro voce e facciamo in modo che il loro punto di vista possa influenzare i processi decisionali che li riguardano”.