L’infanzia e l’adolescenza nel bilancio dello Stato: il monitoraggio 2012-2018
Quanto spende l’Italia per l’infanzia e l’adolescenza? Per rispondere a questa domanda l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha realizzato la seconda edizione del dossier DisOrdiniamo, secondo monitoraggio delle risorse nazionali dedicate all’infanzia e all’adolescenza nel bilancio dello Stato . L’obiettivo è quello di presentare un quadro il più possibile completo e aggiornato delle risorse pubbliche che le amministrazioni centrali destinano a bambini e ragazzi. La pubblicazione aggiorna e rivede il primo dossier DisOrdiniamo, pubblicato nel 2015.
L’analisi riguarda esclusivamente la spesa “statale”, in altre parole le risorse iscritte nel bilancio dello Stato. Rimangono escluse le risorse delle Regioni, degli enti locali e quelle dei fondi europei. Rispetto all’edizione del 2015 il monitoraggio ha identificato un maggior numero di voci di spesa: si è passati da 200 capitoli a circa 260. Altra novità è la stima delle risorse del Fondo sanitario nazionale destinate a finanziare i Livelli essenziali di assistenza (LEA) per la popolazione minore di 18 anni. “Le risorse destinate all’infanzia e all’adolescenza sono distribuite in numerosi capitoli del bilancio dello Stato con conseguente difficoltà nell’identificarle. Il dossier DisOrdiniamo cerca di mettere ordine. Il lavoro è stato reso possibile grazie alla collaborazione delle numerose amministrazioni interessate” dice la Garante Filomena Albano.
Metodologia
Sono state prese in esame sia le risorse che finanziano politiche direttamente rivolte alla popolazione di età inferiore a 18 anni, sia quelle misure che – pur non avendo l’infanzia e l’adolescenza come destinatario diretto o esclusivo – sono finalizzate in tutto o in parte a migliorarne le condizioni di vita e il benessere (ad esempio: sostegno alla genitorialità, bonus nascita o sostegno al reddito in presenza di figli minorenni), nonché il Fondo sanitario nazionale. I dati dal 2012 al 2017 si riferiscono al totale delle risorse impegnate a rendiconto. Per il 2018 sono state prese in considerazione le risorse stanziate in bilancio.
Spesa complessiva
La “spesa complessiva” per l’infanzia e l’adolescenza, comprensiva di quella per il personale, nel 2017 ammontava a circa 51 miliardi e 651 milioni di euro, pari a 5.212 euro per ogni bambino o adolescente. Dal 2012 al 2017 le risorse impegnate per la “spesa complessiva” sono cresciute del 16,7% con un incremento totale pari a 7 miliardi e 500 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti 980 milioni stanziati per il 2018. La crescita 2012-2017 si riduce però al 14,1% se si tiene conto dell’inflazione.
Le risorse destinate all’infanzia nel 2017 rappresentavano il 3% del PIL (+0,3% rispetto al 2012), mentre il loro peso sul bilancio dello Stato era dell’8,1% (-0,4% rispetto al 2016). Circa il 90% della spesa stimata per l’infanzia e l’adolescenza in Italia è relativo all’istruzione scolastica (circa 46 miliardi e 794 milioni) ed è composto per lo più da spese per il personale (circa 43 miliardi e 533 milioni).
Le maggiori risorse al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Miur
Al netto dei costi del personale la maggior parte delle risorse è concentrata nel bilancio del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (52,5%) e in quello del Ministero dell’istruzione, università e ricerca (36,6%). Seguono il Ministero dell’interno con il 5,7% del totale e il Ministero dell’economia e delle finanze con il 3,1%.
Per il Ministero del lavoro e delle politiche sociali la maggior parte delle risorse è destinata alla copertura della tutela previdenziale della maternità e ad altre prestazioni a sostegno della genitorialità e delle nascite, nonché al Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Per il Miur la spesa netta è relativa, prevalentemente, al funzionamento delle istituzioni scolastiche (inclusi i trasferimenti a istituzioni non statali) e agli interventi di edilizia scolastica.