La Garante con i ragazzi dell’Alzavole per parlare di mediazione
L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano ha incontrato questa mattina i ragazzi dell’istituto comprensivo di via delle Alzavole di Roma, nell’ambito del progetto “Riparare: conflitti e mediazione a scuola”. Scopo dell’iniziativa è trasmettere a giovani e adulti strumenti utili a gestire i conflitti che possono crearsi in ambiente scolastico e individuare le strategie per intervenire in modo efficace, evitando degenerazioni in atti di violenza. Nata per proseguire e approfondire il percorso avviato con il progetto “Dallo scontro all’incontro: mediando si impara”, questa attività promossa dall’Autorità garante mira a formare un gruppo di ragazzi e di adulti (insegnanti, genitori, collaboratori scolastici) sull’arte della mediazione.
L’obiettivo ultimo è quello di costruire all’interno delle scuole uno spazio di mediazione - gestito dagli studenti con il supporto degli adulti appositamente formati – che possa essere luogo accogliente e neutrale in cui dare spazio all’ascolto consapevole e alla comprensione del vissuto altrui. Tutto questo al fine di sviluppare le competenze necessarie a “saper litigare” non soltanto a scuola, ma anche in altri contesti di vita quotidiana, con una ricaduta “a cascata” che porti a una diffusione sempre maggiore della mediazione come strumento di risoluzione di ogni tipo di contrasto.
Durante l’incontro la Garante si è confrontata con i ragazzi coinvolti nel progetto per condividere il percorso svolto sino a ora e ascoltare direttamente dalla loro voce l’impatto che le attività realizzate ha prodotto in ciascuno di loro e nel gruppo. Gli studenti hanno quindi sottolineato l’importanza del percorso attraversato, soffermandosi su quello che hanno imparato: il mediatore ha il compito di riallacciare i legami, facendo lavorare i litiganti sui loro sentimenti e vissuti, il mediatore ascolta con il cuore, non dà consigli, non giudica. Hanno aggiunto poi che l’arte del mediare consiste anche nella capacità di “fare buone domande” e nel riassumere i vissuti delle persone in conflitto per aiutarle a comprendere l’una i vissuti degli altri.
I mediatori in erba hanno infine illustrato alla Garante le modalità con le quali intendono diffondere l’apertura dello sportello di mediazione e hanno presentato la “scatola della mediazione”: posta all’ingresso della scuola, sarà a disposizione di chi vorrà inserirvi il proprio nome e la classe di appartenenza per essere contattato.
“Il conflitto è qualcosa di naturale, che fa parte da sempre dei rapporti umani – ha detto la Garante – non possiamo pensare di evitarlo ma dobbiamo imparare a dominarlo, a gestirlo. Per questo è importante creare occasioni come quella di oggi, in cui tutti insieme riflettiamo sull’importanza di ascoltare, di rispettare l’altro e di cercare un punto di incontro. Siete pronti a essere riservati e imparziali? Se lo siete, come Autorità promotore del progetto vi rilascerò un tesserino di riconoscimento di mediatori”.