L'Autorità garante alla presentazione del terzo Rapporto del Gruppo CRC
L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, è intervenuta questa mattina alla presentazione del Terzo rapporto supplementare del Gruppo CRC sullo stato di attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. Presenti il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, la vice Presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza Sandra Zampa e per il Gruppo CRC la coordinatrice Arianna Saulini di Save the children, Alberto Villani presidente della Società italiana di pediatria e Andrea Iacomini di Unicef Italia.
Diversi i temi affrontati, tra cui quello del riconoscimento della cittadinanza ai bambini stranieri nati in Italia, del potenziamento dei servizi, dell’adozione di misure che garantiscano a tutte le persone minori di età pari opportunità di accesso alle prestazioni e alla costruzione del proprio futuro. E’ stata inoltre evidenziata la necessità di “fare rete” tra tutti i soggetti – pubblici e della società civile – che si occupano di infanzia, come anche di creare una cabina di regia unitaria in grado di coordinare gli interventi che incidono sulla vita di bambini e adolescenti. Auspicata pure l’adozione di banche dati condivise.
Nel corso del suo intervento la Garante Albano ha ripercorso i progetti che l’Autorità ha portato avanti negli ultimi mesi, dalla Conferenza nazionale dei Care leavers di luglio - “fondamentale momento di ascolto istituzionale” – alle diverse attività che coinvolgono le scuole e “mirano innalzare la consapevolezza dei ragazzi di essere titolari di diritti”, alla pubblicazione della seconda raccolta dati sperimentale sui minori che vivono fuori famiglia, fino all’attivazione nel mese di novembre dei “Gruppi di parola” per i figli di genitori che si separano. “A tutto - ha sottolineato Albano - fa da sfondo l’attività di selezione e formazione dei tutori volontari di minori stranieri non accompagnati”. Rispetto a quanto, invece, non è stato ancora possibile fare la Garante ha messo in evidenza come sia necessario “un approfondimento del ruolo degli istituti di garanzia e della loro sinergia con le altre istituzioni che si occupano di infanzia. E’ indispensabile riflettere – ha aggiunto – anche sugli aspetti relativi alle modalità di nomina e alle funzioni dei garanti regionali che possono mirarne i requisiti di indipendenza e autonomia, al fine di aumentare il livello di consapevolezza dei diritti di cui gli istituti di garanzia sono portatori.”