L'Autorità garante a Reggio Calabria per incontro in Prefettura e convegno su mediazione scolastica
L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, si è recata oggi in visita a Reggio Calabria su invito del garante regionale Antonio Marziale.
Nel corso della giornata la Garante ha partecipato a un incontro in Prefettura con le autorità e le istituzioni locali, in cui si è fatto il punto sulla situazione dei minori in Calabria. La riunione è stata anche l’occasione per parlare del progetto “Liberi di scegliere” frutto dell’intesa di più istituzioni che, a livello nazionale e regionale, si sono impegnate a favorire il recupero e il reinserimento sociale dei ragazzi che provengono da contesti di criminalità organizzata. “La mia presenza oggi a Reggio Calabria vuole essere un segno di prossimità ai territori”, ha affermato la Garante, aggiungendo che “Liberi di scegliere è un progetto che vogliamo seguire anche in fase di attuazione”.
Nel pomeriggio, dopo l’incontro con il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, la Garante ha preso parte al convegno
“Mediazione scolastica, esperienze e nuove prospettive”. Nel suo intervento la Garante ha ricordato che proprio sul tema della mediazione in ambito scolastico è stato realizzato il progetto “Dallo scontro all’incontro: mediando si impara”, i cui risultati sono stati recentemente presentati nella sede dell’Autorità.
L’iniziativa – incentrata sui temi dell’educazione al conflitto, delle diversità, dell’appartenenza e dell’importanza delle relazioni – verrà replicata nell’anno scolastico appena avviato. “Lo scorso 9 ottobre – ha spiegato Albano – è stato pubblicato sul nostro sito un nuovo avviso pubblico rivolto ad altre scuole secondarie di primo grado. Abbiamo inteso in questo modo riconoscere valore all’esperienza, proseguendo nella contaminazione positiva del messaggio relativo alla importanza di imparare a litigare bene sin da quando si è piccoli: dato che il conflitto è endemico, riguarda tutti i tipi di relazione e attraversa tutte le fasce di età, insegnare ai bambini a litigare bene assume un significato educativo e assurge a valore di prevenzione”.