L’Autorità garante in Senato: “Sì al reato di matrimonio forzato”
“Introdurre in Italia il reato di matrimonio forzato è una proposta condivisibile, ma va considerato anche il matrimonio precoce”. È la posizione che l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, ha espresso oggi alla commissione Giustizia del Senato in occasione dell’audizione sui disegni di legge in materia di costrizione matrimoniale nei confronti dei minorenni. “Ho invitato la commissione a valutare se il matrimonio precoce vada considerato di per sé forzato, anche se il minorenne ha dato il proprio consenso. Le nozze precoci rischiano di privare le ragazzine del loro presente e del loro futuro, di condizionare la possibilità di scegliere un compagno di vita e di autodeterminarsi in maniera consapevole e libera”.
“È certo un’operazione complessa dare rilevanza penale a questa fattispecie – osserva la Garante – ma andrebbe comunque fatta una valutazione approfondita per non lasciare un vuoto di tutela”. Il Comitato sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Onu, inoltre, ha appena rivolto all’Italia la raccomandazione di eliminare le eccezioni che consentono di celebrare il matrimonio ai minori di 18 anni. Nel merito delle proposte di legge all’esame della commissione Filomena Albano, nel concordare sull’opportunità di prevedere il reato di matrimonio forzato in armonia con la Convenzione di Instabul (contro la violenza sulle donne), ritiene fondamentale che la repressione penale sia accompagnata da un lavoro di prevenzione con famiglie e scuola, dalla costituzione di un Osservatorio che monitori il fenomeno e dalla previsione di reti di aiuto specifiche alle vittime.