L'orchestra multietinca fatta da adolescenti con l'obiettivo di educare al dialogo
Stare nella Piccola Orchestra di Tor Pignattara vuol dire fare nuove amicizie. Condividere una passione bellissima, la musica. E conoscere il mondo, stando a Roma. Perché si tratta di uno dei pochi esempi di orchestra multietnica, composta da ragazzi. Da Cuba alla Nigeria, dalle Filippine al Perù. Con un unico comune denominatore. I musicisti parlano tutti “romanaccio”. Sono il simbolo della Roma che cambia tra bellezza e difficoltà. Una fotografia di Roma e dell’Italia intera. Un’Italia che da qualche anno sta cambiando volto.
“La Piccola Orchestra è nata con il compito di far dialogare i ragazzi tramite la musica - ci ha raccontato l’ideatore Domenico Coduto ai microfoni di SArai Teens Digital Radio durante il Festival Restart – e farla a Tor Pignattara vuol dire anche fare legalità, promuovere l’integrazione e lo scambio di culture diverse e lontane”.
La Piccola Orchestra suona musica da ogni parte del mondo e canta in tante lingue diverse; è concepita come un laboratorio ed è, per sua natura, in continua evoluzione. I ragazzi coinvolti nel progetto partecipano agli incontri settimanali concepiti come una specie di laboratorio di composizione e improvvisazione in cui ognuno porta all’interno dell’orchestra le proprie esperienze, il proprio patrimonio sonoro, i propri gusti personali e i desideri condividendoli e mettendo a fuoco le proprie capacità musicali. La settimana prossima, ha annunciato Domenico, uscirà il terzo disco prodotto dalla Piccola Orchestra. “Il nostro è un progetto aperto a tutti. Quindi contattateci, tramite il sito www.piccolaorchestraditorpignattare.it e le pagine social. Vi aspettiamo!” ha concluso.