Minorenni e frontiere, la protezione del diritto internazionale privato
Il mondo è diventato sempre più piccolo. I confini tra i Paesi sono stati progressivamente erosi dalla crescente mobilità delle persone. I rapporti personali e familiari, sempre più spesso, sono caratterizzati da elementi di internazionalità: i genitori hanno plurime nazionalità oppure vivono in un Paese diverso da quello di cui hanno la cittadinanza. Questioni complesse ma sempre più frequenti, che comportano il ricorso ai meccanismi del diritto internazionale privato. In materia di protezione delle persone di minore età, in Italia e in altri 46 Stati è in vigore la Convenzione dell’Aja del 19 ottobre 1996 sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l’esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori (hanno firmato, ma non ancora ratificato, Argentina, Canada e Stati Uniti; in Honduras entrerà in vigore ad agosto).
Per fare il punto sull’applicazione di questa convenzione in Italia è in programma oggi pomeriggio – all’Università Cattolica a Milano – il convegno “La protezione del minore attraverso le frontiere” organizzato dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia). Nell’occasione viene presentata una pubblicazione che costituisce un prontuario per l’operatore giuridico (il volume è scaricabile dalla sezione Stampa e Comunicazione > Pubblicazioni). Al tavolo dei relatori, oltre alla garante Filomena Albano, rappresentanti delle istituzioni, magistrati, avvocati e docenti universitari. Tra i temi: i rapporti tra la Convenzione e il regolamento Bruxelles II bis, i minori stranieri non accompagnati e la cooperazione internazionale tra autorità centrali.
“La Convenzione dell’Aja, adottata nel 1996, è stata resa esecutiva in Italia nel 2015, a oltre dieci anni dalla firma” ricorda la Garante Albano. “Essa rappresenta il segno della fiducia nella possibilità di assicurare continuità nella protezione del minorenne attraverso la cooperazione tra Stati, quindi superando i confini nazionali. Nonostante l’importanza che riveste, tuttavia, la Convenzione è ancora scarsamente conosciuta, come dimostrano le poche pronunce in materia”. Il documento supporta l’attuazione di molte disposizioni contenute nella Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC). Si va dai diritti in materia di ambiente familiare (articolo 20) alle disposizioni sui contatti e rapporti tra genitori e figli, a quelle sulle opinioni delle persone di minore età, sulla responsabilità genitoriale, sul contrasto alla violenza e all’abuso, sui sistemi alternativi di cura per l’infanzia, sui bambini rifugiati e sul traffico di minori.
“In risposta alle sfide poste dalla globalizzazione – sottolinea la Garante - la Convenzione dell’Aja rispecchia la fiducia nella possibilità della collaborazione tra gli Stati e, anche per questo, l’Autorità garante sente il bisogno di diffonderne la conoscenza”. La giornata di approfondimento cade nell’anno in cui ricorrono i 125 anni della Conferenza dell’Aja di diritto internazionale privato. “Il mio auspicio – ha concluso Albano – è che ci sia un reale cambiamento di prospettiva e che la protezione dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze, non si compia ‘attraverso’ ma ‘oltre’ le frontiere nazionali, in un’ottica unitaria”.
In occasione del convegno di Milano è prevista la presentazione il volume “La Convenzione dell’Aja del 1996. Prontuario per l’operatore giuridico” che contiene, per la prima volta, la traduzione in italiano della relazione esplicativa redatta da Paul Lagarde. La relazione offre linee guida utili per l’operatore giuridico e chiarisce gli ambiti di applicazione della Convenzione.
Per scaricare direttamente il pdf della pubblicazione:http://www.garanteinfanzia.org/sites/default/files/convenzione-aja-1996-prontuario-operatore-giuridico.pdf