No alla cultura del lolitismo o dei toyboys
Maggiore tutela dei minorenni e più responsabilità per tutti i soggetti che operano nella comunicazione commerciale: questo il significato del Protocollo d’intesa firmato con l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP). Il Garante Spadafora ne riassume così gli aspetti più incisivi: «no alla cultura del lolitismo o dei toyboys. No ai messaggi sulla perfezione corporea a tutti i costi, pericolosa soprattutto per gli adolescenti: si pensi alle derive patologiche come l’anoressia. No all’adultizzazione dei bambini e dei ragazzi, soprattutto quando c’è un uso malizioso delle immagini dei più giovani». Giorgio Florida, Presidente IAP, sottolinea invece uno dei sensi profondi della sottoscrizione del Protocollo che «va nella direzione di rendere più funzionali i rapporti tra l’Autodisciplina e alcuni rilevanti Organismi dello Stato, nel comune obiettivo di rendere la comunicazione commerciale migliore, sia nell’interesse dei cittadini, che di quello degli operatori».
Il Protocollo arriva dopo altri documenti di rilevanza etico sociale e in particolare quello sottoscritto dallo IAP nel 2011 (rinnovato nel 2013) con il Ministero delle Pari opportunità e quello firmato con l’ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, entrambi mirati a rendere più efficace il controllo delle pubblicità ritenute lesive della dignità della donna.
Ora si pensa a rafforzare la tutela di chi ha meno di 18 anni: il Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale – riconosciuto e rispettato dalla maggioranza degli operatori del settore – ha da sempre una norma specifica - l’art.11 - a tutela dei minori. L’Autorità garante ha voluto però ricordare l’importanza di salvaguardare sempre e comunque i più giovani e questo Protocollo dovrà servire a sensibilizzare ancora di più gli operatori ad una maggiore attenzione della comunicazione commerciale sia quando è rivolta ai bambini, sia quando questi possono riceverla o esserne protagonisti.
Il Protocollo avrà una ricaduta pratica e tangibile, spiega Spadafora: «è un buon esempio di collaborazione costruttiva fra pubblico e privato, perché se lo IAP ha dimostrato di essere in grado di attivare un controllo efficace della comunicazione commerciale, è anche vero che l’Authority è un punto d’osservazione competente e privilegiato: ogni giorno riceviamo segnalazioni, ci confrontiamo con le associazioni, giriamo l’Italia. Da oggi tutto questo, insieme alla nostra stessa sensibilità e preparazione, diventerà un nuovo strumento operativo per intervenire tempestivamente, insieme allo IAP, sulle comunicazioni commerciali lesive della dignità dei bambini e promuovere la cultura dei diritti dell’infanzia».
Un Protocollo carico di valenze positive, secondo il Presidente Giorgio Florida, perché: «la particolare attenzione dell’Autodisciplina ai bambini deriva dalla loro maggiore vulnerabilità e dalla considerazione che alcuni modelli comportamentali e alcune modalità espressive proposti in pubblicità possano divenire dannosi se recepiti da un pubblico non ancora maturo e con una personalità in via di formazione».
*****Leggi il Protocollo d'intesa*****