Non facili ricette ma un’alleanza a favore di bambini e adolescenti - Presentazione 9° Rapporto CRC
“Potermi occupare dei bambini e degli adolescenti non più solo con l’occhio del Giudice lo considero un privilegio”
Così la Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, in apertura del suo intervento alla presentazione del 9° rapporto del gruppo CRC, alla presenza della coordinatrice, Arianna Saulini, e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti. A tutte le organizzazioni del Gruppo CRC la Garante ha rivolto un sentito ringraziamento per l’accurato e appassionato lavoro che svolgono, evidenziando, come segnale positivo, non solo la data del 25° anniversario dalla ratifica della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ma anche la recente approvazione della terza strategia del Consiglio d’Europa sui diritti dell’infanzia per gli anni 2016 – 2021.
Di seguito un stralcio dell’intervento della Garante:
“Bello il racconto di questi 25 anni di cammino dei diritti dei bambini e degli adolescenti del nostro Paese.
In particolare, vorrei focalizzare due punti su cui il Gruppo CRC sollecita l’attività della Garante, anche in qualità di presidente della Conferenza nazionale di garanzia.
Il primo punto riguarda l'affido familiare, che credo sia un istituto da sostenere, sia dal punto di vista culturale sia creando centri di affido specializzati, che siano in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze dei bambini che sono diverse da quelle degli adolescenti. Sappiamo quanto siano diverse le esigenze nelle diverse età. Ma serve anche pensare al dopo affido, individuando una modalità che rispetti la continuità affettiva del minore, tenendo a mente sia l’obiettivo primario, vale a dire quello di consentire al minore di tornare nel suo nucleo familiare d'origine, sia il legame con la famiglia affidataria.
Va inoltre potenziato l’istituto dell’affido anche perché può essere una soluzione al problema dell'accoglienza di minori stranieri non accompagnati che arrivano in Italia. Serve un'accoglienza specifica e attenta alla diversità. Per questo penso sia utile realizzare una campagna, da fare anche nelle scuole, per sensibilizzare una cultura dell’accoglienza, da vivere come esperienza di arricchimento per tutti, adulti, ragazzi e bambini.
L’altro punto riguarda la copertura delle figure dei Garanti anche nelle Regioni che ne sono ancora sprovviste, con la messa a punto di linee guida che individuino regole e prassi omogenee. Raccolgo l’invito del rapporto CRC e, anzi, posso già dire sin da adesso che porrò la questione all’ordine del giorno della prossima Conferenza di garanzia. Penso infine che sia importante non accorpare le diverse figure di garanti, non solo per la specificità delle esigenze dei minori, ma anche per la possibilità che insorgano conflitti di interesse. Il garante dei minori deve pensare ai minori".