L’Autorità garante a Conte: “Ora una strategia unitaria per porre al centro bambini e ragazzi”
Nel programmare le politiche per la ripartenza dell’Italia occorre mettere al centro i bambini e i ragazzi. E per farlo occorre un piano straordinario per il breve e il lungo periodo sostenuto da adeguate risorse. Un piano che superi la frammentarietà degli interventi in questo campo, anche attraverso la definizione di livelli essenziali delle prestazioni prevista dalla Costituzione. Si deve trattare, però, di una programmazione che tenga conto dei bisogni e delle esigenze espressi dagli stessi giovani, introducendo forme strutturate e permanenti di partecipazione delle persone di minore età: “Bambini e ragazzi devono essere coinvolti nelle decisioni che li riguardano”.
È quanto ha chiesto l’Autorità garante per l’infanzia e all’adolescenza, Filomena Albano, al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in una nota inviata a Palazzo Chigi a proposito del documento di iniziative per il rilancio “Italia 2020-2022” e dei lavori agli stati generali di Villa Pamphilj. “Gli interventi per il superamento delle conseguenze dell’emergenza sanitaria non possono prescindere dall’attuazione dei diritti delle persone di minore età” ha sottolineato Albano.
La Garante ha ricordato che già un anno fa il Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza aveva raccomandato all’Italia di definire linee di bilancio ad hoc per tutti i minorenni, in particolare per quelli svantaggiati e vulnerabili. “Il Comitato aveva chiesto al Governo di assicurarsi che tali linee di bilancio fossero garantite anche in situazioni di crisi economica, disastri naturali o altre emergenze. Adesso, più di prima, è necessario dar seguito a tali raccomandazioni” dice Filomena Albano. “L’emergenza ha cambiato la vita di tutti: degli adulti, dei bambini e dei ragazzi, soprattutto di quelli più in difficoltà. Le misure adottate hanno acuito le diseguaglianze, incrementato le povertà e fatto emergere nuove criticità”.
Tra le proposte dell’Autorità garante: mettere al centro i diritti di bambini e ragazzi, garantire la loro partecipazione alle decisioni che li riguardano, pianificare interventi per la ripresa dei servizi a loro dedicati rafforzando prevenzione, protezione, integrazione e inclusione sulla base di criteri e modalità definiti a livello centrale. E ancora: sviluppare, nell’istruzione, l’approccio alunno-insegnante per dar vita a una scuola che educhi ad affrontare le questioni pratiche della vita, ripensare a un modello di intervento sui territori inclusivo che raccordi sistema pubblico e privato, valorizzi le reti di volontariato e punti sulla comunità educante. L’Autorità – tra l’altro – ha reclamato indicazioni tempestive per la riapertura dell’anno scolastico. “I ragazzi, come pure previsto dalla Convenzione di New York, hanno diritto di essere informati. E nel caso specifico è fondamentale si possano adattare per tempo al nuovo che li attende” dice Filomena Albano.