Orfani di crimini domestici, l’Autorità garante sollecita lo sblocco del fondo
Il regolamento ministeriale per l’utilizzo del fondo per gli orfani di crimini domestici va adottato senza ritardo. Insieme ad esso va introdotta una serie di misure urgenti, economiche e sociali, a tutela di bambini e ragazzi che sono due volte vittime. Al dolore della perdita dei genitori – uno ucciso e l’altro detenuto o suicida – si aggiungono infatti, per gli orfani di crimini domestici, difficoltà economiche, sociali ed emotive. “Senza il regolamento non possono partire gli interventi previsti dalla legge approvata nel gennaio 2018” segnala l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano. “Bisogna poi riconoscere a nonni, zii o agli altri parenti affidatari un contributo economico, a prescindere dal territorio nel quale risiedano”.
Sono necessità che l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha evidenziato assieme ad altre, con una segnalazione, al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ai ministri Lorenzo Fontana (Famiglia), Alfonso Bonafede (Giustizia), Matteo Salvini (Interno), Giovanni Tria (Economia e finanze), Luigi Di Maio (Lavoro e politiche sociali) e Marco Bussetti (Miur). Le stesse sollecitazioni sono state inviate, per quanto di competenza, alla Conferenza delle Regioni, a quella Stato Città e all’Inps.
Serve lavorare in maniera capillare sulla prevenzione della violenza domestica – violenza assistita inclusa – cercando di rendere meno fragili i genitori più fragili. “Penso all’home visiting” dice Filomena Albano. “Un modo per accompagnare i neogenitori nei primi mesi di vita nella costruzione di un sano rapporto con il bambino per sviluppare attaccamento e stile educativo corretti”. Va sviluppata la raccolta dati sul fenomeno con il coinvolgimento delle istituzioni competenti al fine di elaborare idonee ed efficaci strategie di prevenzione e contrasto. Le scuole, sempre secondo l’Autorità garante, vanno poste in condizione di identificare, già in classe, i segnali delle violenze in famiglia. Andrebbero infine attivate campagne di formazione specifica per gli operatori impegnati nelle varie fasi del recupero post trauma e assicurati, da parte dei servizi sociali, adeguato sostegno psicologico per i piccoli.
È in programma l’avvio di un gruppo di lavoro all’interno della Consulta delle associazioni e delle organizzazioni preposte alla promozione e alla tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza presieduta dall’Autorità garante per la realizzazione di un documento di studio e di proposta in materia di orfani di crimini domestici.