Quinta tappa del Tour #dirittialfuturo a Torino
Giovani vite raccontate nei libri, giovani vite vissute e sofferte. È questo che riportiamo nel bagaglio della tappa di Rimini, dove abbiamo incontrato i volontari di Mare di libri, l’unico festival di letteratura dedicato ai ragazzi e gestito interamente da loro, e la realtà straordinaria di Agevolando, che offre sostegno emotivo e socializzazione, aiuto, protagonismo e partecipazione per giovani provenienti da esperienze familiari e sociali difficili.
Mercoledì 4 marzo il nostro viaggio nell’Italia delle «buone pratiche» per far girare informazioni, energia, speranza ci ha portato a Torino. Il Garante ha incontrato gli studenti della Scuola Media dell’Istituto Comprensivo Regio Parco, inclusi sindaco, vicesindaco e segretario del Consiglio Comunale dei ragazzi, per parlare di integrazione e intercultura, grazie anche alla testimonianza diretta di alcuni di loro. L’Istituto si trova in un territorio complesso che, accanto a realtà moderne e ben curate, presenta aspetti di disagio socio-economico e culturale intorno all’area del grande mercato all’aperto di Porta Palazzo.
Lo spirito dell’Istituto comprensivo Regio parco di Torino è appeso alle pareti di uno dei corridoi delle cinque scuole che compongono la scuola dove i cartelloni parlano di diversità come valore, di diversità come necessaria, di diversità come altro mondo da scoprire. E insieme, l’impegno dei singoli e della collettività. «La preside non se lo vuole sentire dire, minimizza, ma questa è veramente una scuola speciale, un modello. Un esempio da esportare in tutta Italia. Ed è frutto di chi ci lavora senza risparmiarsi, con una generosità che va molto al di là di quanto è chiesto dal contratto. Non solo: è il risultato di un rapporto organico con la città, le istituzioni».
Una scuola insomma di tutti i colori che ha scommesso sulla diversità di etnie e di storie individuali. Una scuola che ha fatto delle differenze di provenienza, livello sociale, genere, storia scolastica, religione dei valori da trasmettere ai bambini e ai ragazzi. L’utenza dell’Istituto è fortemente multiculturale, conta più di 30 etnie. Per questo gli insegnanti hanno prestato molta attenzione, nella preparazione didattica e metodologica, all’accoglienza. Per facilitare quest’ultima sono stati preparati materiali nelle lingue più diffuse nei diversi plessi (romeno, arabo, inglese, cinese) in modo da coinvolgere non solo gli alunni ma anche i genitori. Sul nostro blog il racconto di questa intensa giornata torinese con le voci di Concetta Mascali, dirigente scolastico e anima dell’Istituto perché ci mette la sua di anima, di Vittorio, innamorato della sua insegnante di italiano, di Samba che ha imparato a rispettare le regole, di Marta la sindaca della scuola. Anche in questa tappa, i giovani di Radio Kreattiva (la realtà web nata a Bari diventata modello di riferimento nazionale per la combinazione tra nuovi media, giovani e cittadinanza attiva) hanno seguito con entusiasmo e passione il #dirittialfuturotour.
Il nostro viaggio continua: martedì 10 marzo saremo a Santa Venerina, in provincia di Catania, per conoscere la casa-famiglia del paesino siciliano, una delle 300 circa che fanno capo all’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Spiega il Garante: «Sulle case-famiglia è purtroppo in corso una campagna di disinformazione pesante. Ci sono realtà negative, sulle quali è importante intervenire quanto prima, ma centinaia di case-famiglia e comunità educative danno invece ai minorenni accolti quello di cui hanno bisogno, mettendoli al riparo da danni profondi. Questa che visiteremo è molto speciale, perché ospita sia bambini e ragazzi, sia giovani ultraventenni: disabili, autori di reato, che soffrono di disturbi psichici o che hanno fatto uso di sostanze stupefacenti. A tutti viene data però l’opportunità di riscatto».