Riflettori accesi sulle prestazioni essenziali per i minorenni
Un lavoro ambizioso negli intenti. Un lavoro che ha visto coinvolti esperti, associazioni, soggetti diversi. Definire infatti cosa siano i Livelli essenziali delle prestazioni, i cosiddetti LEP, e come possano e debbano essere applicati sull’intero territorio nazionale, ha reso necessaria una riflessione ampia e competente.
Lunedì 30 marzo alle ore 10, presso la nostra sede, presenteremo il documento Verso la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni per i bambini e gli adolescenti.
Alla conferenza, oltre al Garante Spadafora, prenderà parte il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, il professore ordinario di diritto costituzionale Andrea Morrone, la coordinatrice di Batti il cinque! Liviana Marelli.
Il documento di proposte è stato elaborato dal Tavolo sui livelli delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali dei bambini e degli adolescenti. Istituito su proposta della rete “Batti il cinque!”, il Tavolo ha coinvolto altre realtà associative ed esperti del settore, per fornire una base di partenza al legislatore e al programmatore che dovranno definire tali livelli.
La filosofia del lavoro è riassumibile in poche parole: in Italia manca una strategia politica che definisca le modalità per garantire prestazioni ovunque e a tutti i soggetti da 0 a 18 anni, come stabilito in materia di diritti civili sia dalla Costituzione sia dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia. Disparità di trattamento da regione a regione e in certi casi da zona a zona; impossibilità di avere alcune prestazioni; assenza di standard strutturali e di strumenti normativi. Cosa fare allora? La proposta Verso la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni per i bambini e gli adolescenti ha anche lo scopo di essere uno stimolo al legislatore e al programmatore per fare ordine e garantire pari accesso ai diritti su tutto il territorio nazionale. Un compito assegnato all’Authority dalla sua stessa legge istitutiva (art.3)
Evitare cioè parcellizzazioni di competenze e prevedere “azioni di sistema”, ragionare sulla definizione dei LEP e impegnarsi a garantirli, perché non si può tollerare che un bambino nato in una regione “dimenticata” o in una famiglia in difficoltà non possa ricevere ciò che gli spetta di diritto, per crescere sano e diventare una persona consapevole.