Rispettare sempre i limiti necessari a proteggere la riservatezza delle persone di minore età coinvolte in fatti di cronaca
“I bambini e i ragazzi hanno diritto a essere protetti da ogni forma di interferenza nella loro sfera privata, in particolar modo nei casi in cui hanno subito violenza o abusi”. Lo dichiara l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ricordando che “anche l’esercizio del diritto di informazione incontra limiti ogni qual volta si scontra con la necessità di garantire protezione e tutela a soggetti che sono più vulnerabili e fragili”. La Garante sottolinea come “anche rispetto al diritto di cronaca deve prevalere sempre il superiore interesse del minore e che, pertanto, deve essere assicurato il rispetto della riservatezza, che non deve essere messa in pericolo dalla divulgazione di particolari che possono rendere facilmente identificabile la persona di minore età coinvolta. Questo è tanto più vero – tiene a evidenziare – nei casi in cui il racconto si riferisce a episodi accaduti in piccoli contesti, dove pochi elementi sono sufficienti a rendere riconoscibile il minorenne, esponendolo a una doppia violenza. Garantire adeguata protezione a una persona di minore età vittima di violenza o abusi – conclude la Garante – significa assicurare un’informazione adeguata e rispettosa dell’intimità, evitando esposizioni mediatiche che possano arrecare nuovo pregiudizio e compromettere l’integrità psicofisica e di relazione”.