Telecamere negli asili nido, l’Autorità garante: “Meglio se obbligatorie”
“L’obbligo di installare telecamere negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia consentirebbe una maggiore tutela contro violenze e abusi nei confronti di bambini molto piccoli. Altrettanto importante, però, è prevedere sistemi di formazione iniziale e permanente del personale e una sistematica raccolta dati di tipo quantitativo e qualitativo che, dando la fotografia del fenomeno, consenta di porre in essere interventi di prevenzione. L’insieme di queste misure consentirebbe così di garantire l’interesse prevalente rispetto a tutti gli altri in gioco: il superiore interesse del minore, previsto dall’articolo 3 della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.
È questa la posizione che l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano ha espresso stamattina nel corso dell’audizione davanti alla commissione Affari costituzionali del Senato sulle proposte di legge che prevedono la “possibilità” di introdurre telecamere negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia. “L’obbligatorietà – osserva la Garante – è funzionale rispetto alle finalità che si propone la proposta di legge, vale a dire prevenire e contrastare maltrattamenti e abusi”.
“La tutela di diritti fondamentali di soggetti vulnerabili, la prevenzione dei reati e l’agevolazione delle indagini, ha una connotazione di natura pubblica, sganciata da una valutazione delle parti e rimessa alla scelta del legislatore” precisa Filomena Albano. Sotto il profilo della riservatezza poi – diritto sancito dalla Convenzione Onu anche a tutela dei minorenni – secondo l’Autorità garante è positivo che i sistemi di videosorveglianza siano a circuito chiuso, criptati e accessibili soltanto su autorizzazione della magistratura.
L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza era già stata ascoltata sulle proposte di legge in materia di videosorveglianza il 3 ottobre scorso dalle commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro della Camera dei deputati.