Terza tappa del tour #dirittialfuturo a Milano
Dopo essere stati a L’Aquila, città simbolo, e a Nisida, l’isola napoletana dove è stato costruito un Istituto penale minorile d’eccellenza, sabato 21 febbraio il tour approda a Milano, prima alla Casa di reclusione Opera e, successivamente, all’Icam, l’istituto a custodia attenuata per madri detenute con prole.
«Stiamo girando l’Italia per ascoltare, confrontarci con ragazzi e operatori, far girare energia, mettere in relazione realtà simili» spiega il Garante Spadafora, «Vogliamo anche far capire che situazioni partite nel disagio, o nel dolore possono essere sanate. E che tutti i ragazzi meritano un futuro. Non basta però la generosità dei singoli, occorrono interventi strutturali, scelte precise della politica per potenziare i servizi sociali ed evitare condizioni di disagio, devianza, sofferenza».
La terza tappa partirà perciò il mattino alle 9.30 (accesso non consentito ai giornalisti) dal carcere di Opera, dove in collaborazione con l’associazione Bambinisenzasbarre è stato realizzato uno Spazio Giallo. Si tratta di una zona pensata per l’accoglienza dei bambini che entrano nell’istituto per i colloqui con i genitori. Non quindi lo squallore di un parlatoio, ma uno spazio con biblioteca, casetta, sale ludoteca. Ogni 15 giorni inoltre i bambini incontrano da soli, in un laboratorio appositamente allestito, il proprio genitore, e in quel tempo insieme realizzano anche manufatti e disegni: un modo per facilitare la comunicazione. Il personale della struttura che ha contatto con le famiglie e i bambini viene specificamente formato, anche con l’apporto dei volontari di Bambinisenzasbarre.
Alle 13.30 invece il Garante andrà all’Icam, dove sono ospitate quelle madri che non potendo affidare ad altri i loro figli fino ai 6 anni, devono tenerli con sé anche durante il tempo della detenzione, o anche donne prossime a partorire. Quello di Milano è rimasto l’unico in Italia fino a poco tempo fa, ora affiancato da un “gemello” veneziano. Un progetto per supportare mamme e figli, con personale altamente specializzato e spazi ad hoc.
Dopo Milano, altre sette tappe toccano altrettante regioni d’Italia e situazioni, dalla dipendenza alle mamme-bambine (i dettagli su tour.garanteinfanzia.org). Spadafora: «Abbiamo tenuto come linea guida le “buone pratiche”, sia per valorizzarle, sia per diffonderle, sia per sollecitare la politica ad interessarsi di situazioni spesso ignorate, risolte da associazioni. Sono convinto che i ragazzi, qualunque sia il loro passato, meritino sempre un futuro e darglielo è un obbligo degli adulti».