"Test HIV: sì all’accesso autonomo per i minorenni, ma ad alcune condizioni”
L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza si è espressa favorevolmente sulla possibilità di valutare l’introduzione di norme che consentano in Italia l’accesso ai test dell’HIV e per le infezioni sessualmente trasmissibili (IST) da parte dei minorenni anche senza il preventivo consenso dei genitori. Questa la risposta alla richiesta di parere del ministero della Salute sulla liceità e opportunità di una legge in materia.
Tre condizioni
“È però necessario siano rispettate tre condizioni” dice la Garante Filomena Albano. “La prima è che i test avvengano in un contesto protetto e dedicato nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. La seconda è che in caso di positività ai test i genitori o il tutore siano coinvolti al fine di garantire alla persona di minore età un adeguato supporto affettivo nella gestione della notizia e della terapia. Infine, è necessario promuovere capillarmente una cultura della prevenzione e l’educazione all’affettività e alle emozioni”. L’Autorità garante si è inoltre resa disponibile a fornire il proprio contributo al ministero della Salute già in fase di redazione di un eventuale disegno di legge in materia.
Il diritto alla salute
L’ordinamento italiano prevede la possibilità di derogare con legge al principio dell’acquisizione della capacità di agire al diciottesimo anno di età. E tra quelle già esistenti ce ne sono alcune destinate, tra l’altro, proprio a garantire il diritto alla salute delle persone di minore età. “La Convenzione di New York stabilisce infatti che gli stati assicurino il diritto dei minorenni ad accedere ai servizi sanitari al fine di tutelarne nel miglior modo possibile la salute” ricorda Filomena Albano.
La Consulta dei ragazzi
Il parere tiene conto anche delle osservazioni della Consulta dei ragazzi dell’Autorità garante, appositamente interpellata. I giovani hanno evidenziato, in particolare, l’opportunità di ricevere informazioni adeguate, a scuola, in altre sedi o attraverso campagne sociali e spot. Sulla necessità di una cultura della prevenzione e sull’educazione alla sessualità si era espressa, il 21 settembre 2017, la rete europea dei garanti (Enoc) con un’apposita raccomandazione, a suo tempo inviata dall’Agia al ministero della Salute e al Miur.