Ultima tappa del Tour #dirittialfuturo a Roma
Per l’ultima tappa del Tour #dirittialfuturo (recupereremo più avanti Conegliano, saltata per cause di forza maggiore) siamo stati ospiti di “Maree”, il centro di protezione di Roma per donne maltrattate con figli. Qui le operatrici di Differenza Donna prestano particolare attenzione ai figli delle loro ospiti: ricostruire la fiducia negli adulti è un compito arduo ma dovuto perché questa “violenza assistita”, in assenza di un intervento specifico, può avere effetti di lungo termine devastanti.
Quando si parla di violenza sulle donne, tema purtroppo molto frequente, spesso non si considera cosa significhi per i figli assistere a scene dure e a vivere in un clima di paura. Il Centro Maree (uno di Solidea, sostenuto dalla Città metropolitana di Roma, gestito dall’associazione Differenza Donna) è un‘eccellenza nel campo: 12 stanze, sale riunioni, spazi ricreativi, operatrici 24 ore su 24, possibilità di ospitare fino a 25 persone fra madri e figli e soprattutto programmi costruiti sui singoli casi, professionalità e cuore insieme.
“Noi prevediamo spazi specifici per l’elaborazione del trauma e la ricostruzione del rapporto madre-figli. Spesso la donna è stata ridicolizzata e umiliata agli occhi dei suoi figli e dunque occorre ricominciare da tutti e due. E funziona” spiega Maria Grazia Passuello, presidente di Solidea. Ma: “I finanziamenti sono biennali e, quando finiscono, le strutture chiudono. Invece si deve dare continuità. Ci vuole un piano nazionale antiviolenza efficace, una razionalizzazione delle risorse. Bisogna fare rete fra istituzioni, e fra quelle e il privato sociale”. L’assenza di una cabina di regia e di una politica delle risorse è un tema critico denunciato dal Garante già in tante occasioni: “Ci deve essere un sistema pubblico funzionante perché non si possono sprecare soldi pubblici e soprattutto non si può, con politiche a metà, non garantire diritti ai bambini e ai ragazzi”. Anche perché “il momento più difficile per mamme e figli è quando finiscono i sette-otto mesi nei centri antiviolenza. E c’è il fuori” come sottolineato da Elisa Ercoli, presidente di Differenza Donna.
Qui la cronaca integrale di questa intensa ed emozionante giornata romana, con i racconti di alcune delle ospiti del Centro.