Una vita da social. Campagna sull’uso responsabile del web
Si è chiusa oggi a Roma, sul palcoscenico del teatro Brancaccio, ‘Una vita da social’, la campagna educativa itinerante sull’uso responsabile e consapevole di internet promossa dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero dell’istruzione. Presenti circa 900 studenti di varie scuole romane che hanno assistito alla pièce "Like, storie di vita on line", format teatrale tratto da un storia vera.
"Questa iniziativa rappresenta sicuramente un esempio virtuoso e inedito nel panorama italiano che va nella direzione giusta, quella che come Authority abbiamo fin da subito adottato. Mi riferisco all'ascolto e alla partecipazione.” ha dichiarato Vincenzo Spadafora. "Spesso si parla erroneamente dei social network come di nuovi media quando invece rappresentano un vero e proprio "ambiente" e come tale va vissuto nella consapevolezza di saperne riconoscere virtù e pericoli. L'azione di tutti gli interlocutori (famiglie, scuole, istituzioni) quindi non può che andare nella direzione di ascoltare, coinvolgere e rendere protagonisti soprattutto i nativi digitali per far sì che gli adolescenti stessi possano farsi veicolo di buone prassi e trasferire ai loro coetanei, ai fratelli e sorelle minori, quindi alle generazioni che verranno, gli strumenti per prendere il meglio dalla rete evitando di rimanerne vittima.”
La campagna ha toccato 40 città italiane e 1800 scuole, intercettato 100 mila studenti nelle piazze, coinvolgendo in totale quasi 500 mila ragazzi, 8000 insegnanti, 15.000 genitori. Numeri che testimoniano la grande attenzione al tema. Infatti, anche secondo la ricerca ‘Giovani e social network’, realizzata per la campagna da skuola.net su un campione di 2.500 intervistati, un ragazzo su tre interagisce sui social in ogni momento della giornata, quasi tre giovani su quattro sono preoccupati dal fenomeno del cyberbullismo e quasi uno su due ha avuto, nella sua scuola, esperienza diretta o indiretta di questa tipologia di fenomeni.