Rete europea per la tutela dei minori, Garlatti al meeting del gruppo direttivo strategico
Riunione a Bruxelles per la definizione di sette nuovi standard e sulle questioni legate all’emergenza dei profughi in fuga dall’Ucraina
Lo scorso 22 marzo l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, ha partecipato allo Strategic group meeting dello European guardianship network (Egn), la Rete europea per la tutela tenutosi a Bruxelles. Nel corso della seduta sono stati definiti sette nuovi principi in materia di tutela, concordate strategie di collaborazione tra garanti e istituzioni e affrontate questioni legate all’emergenza minorenni in arrivo dall’Ucraina.
Sette standard per la tutela
Nel corso della riunione il Gruppo direttivo strategico ha discusso e adottato sette principi comuni (standard) in materia di tutela di minori:
- Non discriminazione: i minorenni beneficiano dei medesimi servizi di tutela nel territorio dello stato, a prescindere dal luogo di residenza, dall’età e dallo status di migrante.
- Responsabilità e affidabilità: i minorenni possono fare affidamento su sistemi di tutela che si fondano su basi chiare, un’autorità responsabile e meccanismi di monitoraggio e rendicontazione.
- Indipendenza e imparzialità: i minorenni possono fare affidamento sul fatto che il loro tutore sia indipendente e imparziale quando assume decisioni nel loro superiore interesse.
- Approccio centrato sul minore: i diritti dei minorenni sono rispettati, protetti e realizzati.
- Partecipazione del minore: il diritto del minore a essere ascoltato viene rispettato informando il minore, in modo comprensibile, degli ambiti interessati dalle disposizioni sulla tutela e del supporto e dei servizi a sua disposizione, nonché mettendo nelle condizioni di parlare, presentare reclamo ed essere influente e tenendo in adeguata considerazione il suo punto di vista.
- Qualità: i minorenni sono sostenuti e assistiti da tutori qualificati, permanentemente formati e ben supportati, che hanno tempo libero sufficiente per rispondere alle loro necessità in maniera efficace.
- Collaborazione e sostenibilità: i minorenni possono fare affidamento su sistemi di tutela che siano parte integrante del sistema nazionale di protezione dell’infanzia, assegnino adeguate risorse umane e finanziarie e funzionino come strumento di contatto tra il minore e altre agenzie o singoli individui responsabili dell’assunzione delle decisioni nei loro confronti.
Rispetto a questi standard la Rete sta lavorando pure a un tool per lo sviluppo di indicatori comuni finalizzati al monitoraggio e al raggiungimento dei risultati previsti.
Verso documenti comuni da inviare alle autorità
L’incontro è stato anche l’occasione per presentare e condividere proposte utili all’implementazione del nuovo Framework partner agreement, che mira ad accrescere l’influenza della Rete in Europa. In proposito l’Autorità garante Carla Garlatti ha proposto di introdurre la metodologia di discutere e adottare position statement tematici, frutto del contributo di ciascun componente, da presentare alle competenti autorità nazionali ed europee.
La proposta è stata accolta con favore, anche con l’intento di accrescere la consapevolezza su alcune questioni emergenti, come ad esempio quelle legate alla guerra in Ucraina. Garlatti ha suggerito inoltre di lavorare alla creazione di una piattaforma comune per la condivisione di informazioni e buone prassi.
Cooperazione transfrontaliera, scomparsa di minori e ricollocazione
Ulteriori proposte sono state quella di promuovere una migliore cooperazione transfrontaliera e un maggiore coinvolgimento diretto dei minorenni nelle attività della Rete, oltre a un innalzamento degli standard di tutela in Europa. Si è discusso infine della creazione di un database comune e aggiornato per ricostruire il percorso migratorio e la condizione sanitaria ed educativa dei minori stranieri non accompagnati, anche al fine di prevenire e contrastare il fenomeno della scomparsa di minori. In tale ambito ci si è confrontati a proposito della necessità di adottare procedure tempestive ed efficienti di identificazione, registrazione e assistenza dei minori stranieri non accompagnati. L’Autorità garante ha sottolineato l’importanza di un’efficiente ricollocazione, richiamando i principi di equa ripartizione di responsabilità tra gli Stati membri ed effettiva solidarietà nell’accoglienza.
L’emergenza dei minorenni in fuga dalla guerra in Ucraina
Una parte dell’incontro è stata infine dedicata all’impatto prodotto dal conflitto in Ucraina. In particolare, è stata sottolineata la necessità di adottare percorsi comuni per affrontare le criticità, coinvolgendo tutti i membri della Rete nella ricerca di possibili soluzioni, anche con l’idea di riutilizzare in futuro le azioni eventualmente individuate. Si è anche preannunciata l’organizzazione di ulteriori meeting ristretti dedicati al tema dei profughi ucraini, anche per accrescere la consapevolezza sul funzionamento della tutela in Ucraina e condividere informazioni utili a comprendere come gestire in modo efficiente ed efficace l’arrivo di minorenni ucraini, con o senza tutore.
Rispetto ai minori ucraini accolti in Italia, Carla Garlatti ha riferito che il nostro Paese sta assicurando inclusione scolastica – anche con il supporto di mediatori qualificati – e tutela sanitaria, attraverso il sistema delle vaccinazioni. Ha spiegato inoltre come è stata organizzata l’accoglienza, che prevede anche la figura del Commissario straordinario per il coordinamento delle misure e delle procedure per l’assistenza dei minori ucraini non accompagnati. L’Autorità garante ha infine illustrato il progetto Monitoraggio della tutela volontaria per minori stranieri non accompagnati in attuazione dell’art. 11, legge n. 47/2017.