Safer internet day, l'Autorità garante: “Attenzione ai rischi, ma proibire non è realistico”
Garlatti: “Una Rete sicura permette di tutelare i ragazzi e di esercitare diritti preziosi sfruttando appieno le possibilità offerte dal web”
“Quando si parla di internet e minorenni pensare di vietare non è realistico”. È quanto ha affermato Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, a margine dell'evento organizzato dal consorzio Generazioni connesse per il ‘Safer Internet Day 2023’. In occasione della sua partecipazione questa mattina alle Officine Farneto di Roma ha ricordato che “occorre garantire una navigazione sicura e assicurare i diritti dei minorenni connessi all’uso della rete. Faccio riferimento al diritto all’espressione, alla libertà di opinione e quella di ricercare, ricevere e divulgare informazioni e idee indipendentemente dalle frontiere. A questo va aggiunto quello di accedere a informazioni e a materiali provenienti da varie fonti, specie quelli che promuovono il benessere sociale, spirituale e morale, oltre che la salute fisica e mentale”.
“In questo senso rendere sicuro internet significa assicurare ai ragazzi una risorsa preziosa. A livello normativo occorre ad esempio introdurre una sorta Spid per minori per la verifica dell’età di accesso alle app e ai social ed è necessario arginare, anche attraverso la co-regolazione con i provider, la sovraesposizione online dei minorenni. Ci sono poi pericoli non troppo avvertiti: i furti di identità, l’appropriazione delle immagini dei bambini per la produzione di contenuti pedopornografici e la profilazione, che ingabbia i minorenni in un mondo chiuso di interessi, idee e notizie. A ciò vanno aggiunte iniziative di educazione e sensibilizzazione, anche e soprattutto per gli adulti, che in alcune occasioni favoriscono – con le loro condivisioni in rete – la formazione di una cultura della sovraesposizione. Adulti che a volte si rendono protagonisti di comportamenti contradditori, come quello di proibire il cellulare a tavola o in classe mentre contemporaneamente loro stessi ne fanno uso nei medesimi contesti”.