Mediazione penale, audizioni di Agia su buone prassi e criticità
È stato avviato questa mattina presso la sede dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia) a Roma un ciclo di audizioni sulla mediazione in ambito penale. Agli incontri sono stati invitati rappresentanti degli uffici o dei centri di mediazione penale minorile e giustizia riparativa, magistrati, professori, avvocati e assistenti sociali. Lo scopo delle sedute è quello di far emergere buone pratiche e criticità, che possano poi essere portate all’attenzione delle istituzioni competenti indicando eventualmente anche le possibili soluzioni.
Il sistema italiano
“Il sistema italiano – osserva la Garante Filomena Albano, che ha promosso il ciclo di audizioni – pur riconoscendo il ruolo e le potenzialità della mediazione penale e della giustizia riparativa nel processo penale minorile, non può dirsi pienamente maturo quanto all’innesto normativo di tale paradigma all’interno del sistema processuale”.
I diritti in gioco
“Sono numerosi i diritti messi in gioco per i minorenni coinvolti in un procedimento penale: dall’uguaglianza al diritto di essere ascoltati e a partecipare nelle varie fasi processuali. Anche l’articolo 40 della Convenzione di New York pone una serie di garanzie processuali. Tutti diritti, questi, che vanno raccordati con l’opportunità – anche per la persona offesa – di intentare un percorso differente rispetto al processo penale nella sua funzione di accertamento del fatto. Va facilitato il reinserimento nella società della persona di minore età e gli si deve accordare la possibilità di svolgere un ruolo costruttivo all’interno di essa”.